«Una piaga che può essere evitata solo aumentando i controlli e punendo chi non rispetta le regole»
Quali sono a vostro avviso la cause della piaga degli incidenti sul lavoro, spesso mortali, che in Italia hanno raggiunto livelli da record? Cosa fare per prevenirli ed evitarli?
Thomas Fenza: «Purtroppo gli incidenti sul lavoro hanno provocato un numero incredibile di decessi nonché di lavoratori rimasti invalidi a causa delle lesioni riportate negli infortuni. Penso che tutto ciò sia dovuto soprattutto all’inosservanza delle più elementari regole di sicurezza. Per prevenire e evitare questa emergenza sociale occorrono maggiori controlli, soprattutto nei cantieri e nelle attività a rischio».
Paola Roncolato: «La strage di operai nel cantiere del supermercato di Firenze è solo l’ultima di una lunga serie di tragedie. Spesso viene utilizzato materiale di scarsa qualità per risparmiare, le norme di sicurezza sono disattese e così gli incidenti sui luoghi di lavoro aumentano. Bisogna promuovere la cultura della sicurezza con campagne di informazione, fare rispettare le regole e sanzionare in maniera pesante chi non le vìola».
Mirko Bianchi: «È impressionante quante “morti bianche” si siano già contate dall’inizio dell’anno ad oggi. Muoiono giovani e padri di famiglia, sovente perché costretti ad operare con macchinari e strumenti di lavoro non revisionati ed efficienti. Lo Stato deve intensificare i controlli e comminare multe esemplari».
Mauro Lazzoni: «È necessario aumentare i controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Quando accadono tragedie come quella di Firenze, poi spesso si scopre che c’erano lavoratori in nero impiegati in mansioni per cui non erano preparati e in condizioni di sicurezza carenti. Il numero di morti sul lavoro è davvero inquietante».
Jessica Massimilla: «Lavoratori abbandonati a loro stessi da ditte che sovente non garantiscono la sicurezza dei loro dipendenti. Bisogna assolutamente aumentare i controlli per evitare nuove tragedie».
Giovanni Zambon: «Penso che in Italia il numero di morti sul lavoro sia allarmante. Anche la Valle d’Aosta deve fare i conti con questa triste realtà, nonostante i controlli siano maggiori rispetto a quelli che vengono compiuti in altre regioni».