Una mostra di trofei di caccia

In pochi metri quadrati tre realtà: l’allevamento zootecnico, il mondo venatorio e il Corpo forestale della Valle d’Aosta. Tre settori legati dal filo conduttore dell’ambiente alpino valdostano. Lo si è potuto constatare nel vallone di Saint-Barthélemy, in occasione del secondo appuntamento di Alpages Ouverts sabato scorso, 7 agosto, all’alpeggio La Nouva. Se per il Corpo forestale della Valle d’Aosta essere presente in ogni appuntamento di Alpages Ouverts è da qualche anno la normalità così non è per il mondo della caccia. A La Nouva era presente la Sezione cacciatori di Nus che, con il Comitato regionale per la gestione venatoria e Federcaccia, ha proposto la “19esima Mostra dei trofei di caccia” che ha registrato l’interesse dei molti turisti, come anche dei valdostani, per un settore poco conosciuto. Presente in alpeggio sabato era anche l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Davide Sapinet. «Avevo un piccolo desiderio che era quello di ricomporre l’Assessorato: Agricoltura, Risorse naturali e Corpo forestale. - ha detto l’assessore Sapinet - Credo che questa sia la direzione giusta. Ritengo importante che anche i bambini capiscano l’importanza dell’attività venatoria e la presenza di specie selvatiche che spesso arrecano danni importanti alle attività agricole. A volte ci riempiamo la bocca di principi senza conoscere i numeri. Ogni anno in Valle d’Aosta vengono abbattuti seicento cinghiali, nonostante ciò aumentano. L’attività dei cacciatori è di perfetta conoscenza del territorio e di collaborazione per la gestione venatoria, oltre a fornire un’opera continua di volontariato sul territorio, di corvée, di mantenimento della sentieristica». «Vorrei ringraziare il gestore dell’alpeggio Ives Marquis. - ha sottolineato il presidente del Comitato Caccia Sergio Grange - Esposizioni di questo tipo servono per fare capire lo stato di salute degli animali prelevati da noi cacciatori sul territorio ed aiutano a fare crescere la conoscenza di un mondo, quello venatorio, troppo spesso criticato ingiustamente».