“Una fioritura spettacolare in montagna” Ecco il segreto delle Fontine più buone

“Una fioritura spettacolare in montagna” Ecco il segreto delle Fontine più buone
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Vincere il Modon d’Or per la migliore Fontina Dop d’alpeggio è un’emozione forte e può dirlo chi quest’anno si è fregiato di questo ambito trofeo. Gli alpeggi dove sono state prodotte le forme di Fontina premiate venerdì 1° dicembre scorso all’Ecole Hôtelière di Châtillon appartengono tutti alla valle centrale della nostra regione e alla Coumba Freide: La Rossa di Doues gestito dall’azienda agricola Châtelair, Chamolé di Charvensod di Fabio Dalbard, La Pierre di Aymavilles condotto dalla società La Borettaz di Gabriele Viérin e Fabrizio Bisson, Plan de L’Eyve di Gressan gestito de La Vignettaz di Fulvio Chabloz e La Baou di Saint-Rhémy-en-Bosses della società agricola Frères Diémoz.

«Abbiamo partecipato negli anni scorsi al concorso - dice Piero Cuaz che dal 2019 è titolare insieme al figlio Michael dell’azienda di famiglia Châtelair e della gestione dell’alpe La Rossa - e quest’anno ci tenevamo ad essere tra i primi. Essere arrivati tra i migliori 5 è qualcosa che non si può spiegare dal punto di vista emotivo, tanto è grande la soddisfazione. Avere vinto il Modon d’Or ci sprona verso l’eccellenza della Fontina d’alpeggio che, di riflesso, dà importanza all’intera produzione, porta pubblicità e ci dà forza e coraggio per continuare ad andare avanti, soprattutto in periodi difficili».

«Immensa è stata l’emozione di sapere che avremmo portato a casa il Modon d’Or 2023. - sottolinea Fabio Dalbard che gestisce l’alpeggio Chamolé con la collaborazione del papà Adolfo e della mamma Aldina David, della figlia Désirée che, soprattutto durante l’inverno, aiuta il papà occupandosi dei vitelli, e della compagna Sara Bassalti - Abbiamo partecipato per 8 anni al concorso e siamo arrivati nei primi 10 nel 2018 e nel 2020. Finalmente, l’edizione di quest’anno ci ha premiati. Dopo tanto lavoro, almeno qualcosa di bello che ci ripaga, rispetto a quanto abbiamo dovuto faticare l’estate 2022, siccitosa e carente d’acqua. Quest’anno, invece, l’estate ha regalato ai pascoli una fioritura splendida e questo ha sicuramente inciso sul latte prodotto dalle nostre mucche».

«Partecipiamo sempre al Modon d’Or, che avevamo vinto già nel 2018, e mi chiedo perché, quest’anno, non ci sia stata una maggiore partecipazione degli allevatori valdostani. - rimarca Tiziana Mussi, che con il marito Fulvio Chabloz è titolare dell’azienda La Vignettaz dell’alpeggio Plan de l’Eyve e con i figli Federica e René, festeggia l’ambito Modon d’Or - Per noi è stata una bella stagione, perché c’è stata acqua e, quindi, rispetto all’anno scorso l’erba e i fiori hanno fatto la differenza, permettendo ai pascoli di trarre grande beneficio. Avevamo vinto il Modon d’Or nel 2018 e vincerlo una seconda volta gratifica il nostro lavoro e i nostri sacrifici».

«È andata bene. - commenta Gabriele Viérin titolare dell’azienda La Borettaz con Fabrizio Bisson vincitori del Modon d’Or già nel 2003, 2015, 2018 e tra i primi 10 nel 2020 - E’ stata un’ottima stagione rispetto al 2022, con una fioritura spettacolare e l’erba sempre verde. Quest’estate in alpeggio a La Pierre avevamo pochi capi da latte, una cinquantina perché il problema è stato la ricerca degli operai stagionali. Abbiamo, però, fatto un buon prodotto e avere vinto il Modon d’Or significa avere più pubblicità e visibilità per l’azienda. Di certo essere arrivati tra i primi ci sprona ancora di più verso la continua ricerca della qualità, oggi più che mai richiesta da chi compra la nostra Fontina».

«Dopo 3 anni di nostra partecipazione al Modon d’Or - racconta Henri Diemoz coadiuvato nella gestione dell’alpeggio dalla moglie Katia Veysendaz - io, mia moglie e i nostri figli Laurent, Stephanie e Emilie, gioiamo per essere riusciti a portarlo a casa. È stata una grande emozione per tutta la famiglia, perché vero è il detto che dice che quello che semini raccogli. Un grande merito, oltre al nostro impegno per produrre Fontina di ottima qualità, va riconosciuto al clima favorevole durante tutta l’estate che ha permesso ai pascoli di beneficiare di una fioritura straordinaria che ha fatto in parte dimenticare la siccità dello scorso anno!».

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