“Una canzone per la vita”: progetto dell’Avis Aosta con il Liceo Musicale
Si intitola “Una canzone per la vita” il progetto dell’Avis Aosta - Il cui responsabile è Aldo Meinardi affiancato dal presidente Daniele Scano con i consiglieri Umberto Mattone Francesco Pellicanò come referenti - che coinvolge il Liceo Musicale con una sessantina di studenti delle classi seconda, terza e quarta. Nato grazie all’adesione a un bando del 2022 dell’Assessorato regionale dell’Istruzione, relativo proprio al finanziamento di iniziative e progetti in favore delle giovani generazioni, da gennaio ha visto i suoi promotori incontrare una volta al mese i liceali per trattare temi quali il volontariato, la solidarietà, l’inclusione e la donazione di sangue. Un percorso che prevede uno spettacolo finale che si terrà martedì 30 maggio al Cinéma Théâtre de la Ville di Aosta. A tal proposito, venerdì scorso, 14 aprile, i referenti del progetto dell’Avis Aosta hanno consegnato agli studenti delle 3 classi, ai loro insegnanti di Lettere Anna Piccirilli e Davide Mancini - che contribuiscono all’iniziativa - nonché alla dirigente scolastica Annamaria Distasi le felpe che indosseranno in tale occasione. Su di esse compare il logo “Avis Aosta - Liceo Musicale - 2023”. I ragazzi saranno perciò protagonisti di un concerto dove interpreteranno 2 canzoni i cui testi sono delle poesie scritte da Umberto Mattone e Francesco Pellicanò alle quali si aggiungeranno altri brani composti da loro. In “Perché donare? Crazy rap”, Umberto Mattone utilizza una chiave goliardica per sottolineare la necessità dei valori della solidarietà: «Dono, dono, dono… per una vita da salvare
dono per farmi perdonare/ dono, magari per “beccare”/ o perché è meglio che andare a lavorare/ Dono, dono, dono… per fare un po’ di bene/ dono perché ho uno strano gene/ dono, che nasca un nuovo seme/ o forse per stare tutti assieme/ Dono, dono, dono/ lo stomaco langue, ma ripulisco il sangue/ l’attesa un po’ m’annoia, ma non c’è scappatoia/ però poi c’è un panino e infine un caffettino/ oh, entro addormentato e ne esco migliorato/ Dono, dono, dono/ mi prendon la pressione e questo va benone/mi chiedono che braccio, ma stringono anche il laccio/ mi fanno accomodare e quasi addormentare/ sorride l’infermiera, che sia bionda o nera/ Ma cosa vuoi di più? La vita ce l’hai tu/ tu che sei nato sano… dona e diventa eroe metropolitano!/ Ragiona svelto svelto, nessuno di noi ha scelto/ per come siamo nati… ma quanti sfortunati: perché non aiutarli, magari anche salvarli?». Francesco Pellicanò, invece, è autore di un toccante scritto dedicato alla mamma: «Ciao mamma, lasciarti andare è stato l’atto d’amore più difficile di sempre, mano nella mano, con la paura di stare e non sentire più il tuo calore, con la consapevolezza che fuggire dalle sofferenze fosse un tuo sacrosanto diritto. Ti ho lasciata andare, per mettermi alla prova e capire se fossi in grado d’affrontare il dolore di perderti. Ti ho lasciata andare perché il tuo vecchio cuore, che tanto amato, era troppo stanco per affrontare nuove battaglie. Ti ho lasciata andare perché è stata un’ottima scusa per darti in un solo giorno tutti i baci e le carezze negati dalla pandemia. Ti ho lasciata andare affinché tornassi ad abbracciare l’uomo più buono da immaginare. Ti ho lasciata andare perché so che un giorno ti rivedrò».
Insomma, la cultura del dono, i corretti stili di vita, la solidarietà nel senso più ampio del termine sono i valori alla base del progetto dell’Avis Aosta, volto a formare la coscienza civica degli adulti di domani. E per veicolarli è stato scelto lo strumento più amato dai giovani: la musica.