Un’ultima settimana di agosto positiva e poi l’incognita settembre Il quadro del turismo che si affida sempre di più al “last minute”

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Ferragosto è passato da poco meno di una settimana e anche se la stagione estiva non è ancora finita - anzi, in molte località si lavorerà bene fino a domenica 29 - è già tempo di fare qualche bilancio. Il termometro, per l’occasione, sono stati i referenti di zona dell’Adava, l’associazione degli albergatori e delle imprese turistiche della Valle d’Aosta, che in settimana hanno riferito sull’andamento di un estate decisamente rivalutata rispetto a qualche settimana fa.

Il quadro generale - pur con tutti i distinguo del caso - è abbastanza chiaro: giugno decisamente sottotono, luglio negativo nel complesso e un agosto che finora ha permesso di salvare la stagione. La soddisfazione è probabilmente figlia del trend delle ultime settimane, ma non può nascondere le perplessità relative al futuro. Settembre è un’incognita - perché le prenotazioni, ormai, arrivano tutte all’ultimo minuto - e l’inverno non è poi così lontano. Ne sanno qualcosa a Breuil Cervinia, dove le preoccupazioni in vista della stagione sciistica sono parecchie. “Vogliamo certezze su come e cosa comunicare ai nostri ospiti in termini di sicurezza. I nostri clienti stanno prenotando in Svizzera e Austria”.

L’Alta Valle spera in settembre

Analizzando la regione zona per zona, in Alta Valle le sensazioni sono simili un po’ dappertutto. “Giugno in perdita, luglio deludente, agosto ottimo e settembre con poche richieste”, fanno sapere da Courmayeur, con le altre località che si allineano. Il calo di luglio rispetto al 2020 è confermato a Pré-Saint-Didier mentre a La Thuile si salvano i fine settimana di questo mese pessimo dal punto di vista meteorologico. Ai piedi del Piccolo San Bernardo il calo di presenze inizierà già la prossima settimana, complice i pochi passaggi di stranieri, un fattore che certamente ha influito non poco pure a Valsavarenche, dove però la prossima settimana potrebbe tenere dal punto di vista delle presenze. A Cogne i primi 10 giorni di agosto non sono stati ottimali, ma nella settimana e mezza successiva le cose sono andate meglio: sorrisi in Val di Rhêmes, dove i “Pochi passaggi del mese di luglio” sono stati compensati da un agosto al completo fino alla settimana prossima e da un settembre che potrebbe pure non essere male, “Anche se molto dipenderà dal tempo”. Vanno meno bene le cose nelle altre località del Grand Paradis, dove giugno non è stato pessimo, luglio addirittura al di sopra della media ma ad agosto si è registrato un calo.

Ad Aosta situazione ancora diversa, forse anche per il tipo di clientela. Le prenotazioni sono più lente rispetto al solito ma molte strutture - grazie a una strategia tariffaria più coraggiosa - hanno comunque tenuto testa alla crisi. Nel capoluogo regionale francesi e svizzeri - merce rara nelle altre località - sono tornati, un fattore che aiuterà a respirare del mese di settembre. Nel Gran San Bernardo e nella Valpelline situazione speculare alle altre vallate laterali, con il maltempo di luglio che ha compromesso la stagione soprattutto per i locali in quota.

Media montagna

in controtendenza

Nella media vallata del Cervino - Antey, Torgnon, La Magdeleine e Chamois - gli eventi hanno salvato i mesi di giugno e luglio, a riprova che la media montagna vive una situazione diversa rispetto alle stazioni turistiche “principali”. “Agosto molto bene anche grazie a una meteo favorevole, a settembre abbiamo discrete prenotazioni”, confermano gli operatori di zona. Situazione simile a Saint-Vincent - dove però si registra un inizio di agosto difficile - così come a Châtillon, dove la vera incognita è cosa succederà alla fine del mese.

Le due settimane centrali di agosto sono state positive pure a Cervinia e Valtournenche. “Pochi stranieri”, lamentano al Breuil, mentre una decina di chilometri più in basso “Dalla metà di luglio le cose sono andate meglio, anche se il tempo non ha aiutato”.

Stranieri nelle piccole località

In Bassa Valle le cose non cambiano molto, anche se gli stranieri fanno capolino soprattutto nei paesi della valle centrale. “Agosto buono anche se con cancellazioni frequenti e rioccupazioni sotto data, ma non ci possiamo lamentare. Molti italiani, ma anche moltissimi belgi e tedeschi, che in questa zona non erano frequenti”. Pure le prospettive per settembre non sono così negative. “Qualcosa si muove già, cosa che senza fiere ed eventi non ci aspettavamo. L'incognita resta poiché il tasso di cancellazione sotto data è in aumento rispetto agli altri anni”. Gli stranieri sono un fattore pure per i Bed & Breakfast - “Prevalentemente italiani ad agosto, mentre negli altri periodi si registra un aumento di presenze dal Belgio e dall’Olanda, invece restano stabili francesi e svizzeri” - mentre i turisti dall’estero hanno latitato in Val d’Ayas. A Brusson giugno e luglio senza squilli, con lavoro solo nel fine settimana, prima di un agosto positivo, con “Clienti tutti italiani”. Poco lontano, ad Ayas, le cancellazioni di agosto sono state prontamente recuperate con altre prenotazioni. “A Ferragosto c’è stata tanta gente negli hotel, nei ristoranti, negli appartamenti privati e di passaggio in giornata: il bel tempo e il fatto che fosse di domenica ha influito”. A Gressoney, infine, la stagione andrà in archivio con lo stesso trend dell’anno scorso. “Agosto positivo nelle 2 settimane centrali, per prima e dopo c’è qualche perdita”: resta il fatto che rispetto al 2019 - prima della pandemia - si parla di numeri inferiori del 40 per cento.

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