Un reportage del fotografo Stefano Cerio testimonierà l’arretramento del ghiacciaio

Un reportage del fotografo Stefano Cerio testimonierà l’arretramento del ghiacciaio
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Stefano Cerio sin da ragazzo ha frequentato la Valle d’Aosta e diventato un fotografo famoso nel panorama italiano ha dedicato un suo primo, particolare lavoro, alla nostra regione con “Nigh Ski”, una bella ricerca notturna sugli impianti di risalita valdostani, immortalati appunto durante le ore notturne. Le immagini di Courmayeur, La Thuile e Pila sono diventate un bel libro e delle mostre a Napoli e Parigi, poi Stefano Cerio - nato a Roma nel 1962 - ha proseguito le sue ricerche sulle navi da crociera e nei parchi di divertimenti, con uno stile molto particolare e riconoscibile. Nel 2019 su incarico del Maxxi di Roma, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ha effettuato una campagna fotografica nei dintorni dell’Aquila, poi esposta con successo proprio nelle sale del Maxxi nel 2020. In quell’occasione Stefano Cerio si è avvicinato ai grandi gonfiabili e così gli è venuta l’idea di realizzare un nuovo lavoro in Valle d’Aosta, a più di dieci anni di distanza da quello degli impianti di risalita. Grazie a Glorianda Cipolla e al suo sostegno il progetto ha preso corpo e negli scorsi giorni, da sabato 3, Stefano Cerio è ai piedi del ghiacciaio della Brenva per documentare una situazione che ha vissuto direttamente sin da bambino, cioè il ritiro del fronte di ghiaccio. Utilizzando un muro gonfiabile di un azzurro molto intenso vuole segnare attraverso la macchina fotografica le modificazioni nel paesaggio della Val Veny e poi successivamente lo farà anche nella Val Ferret, per rendere immediatamente comprensibile attraverso una presenza forte la portata del ritiro del ghiacciaio. «Mi dedicherò anche - spiega Stefano Cerio - a documentare le forme di vita, come i licheni, che hanno preso il posto del ghiaccio, perché comunque la natura fa sempre il suo corso.»

Nei prossimi giorni la prima parte della ricerca di Stefano Cerio si concluderà nella zona della Brenva, per poi proseguire ad agosto con altre iniziative.

Nel frattempo sabato 22 luglio Glorianda Cipolla riaprirà le sue meravigliose baite nella Val Ferret all’arte.

A fianco alle opere che ormai fanno parte del paesaggio, come il Terzo paradiso di Michelangelo Pistoletto, verranno accolte quelle di tre artisti: oltre alle fotografie di Stefano Cerio sul tema appunto Brenva, nelle Maisons de Judith saranno esposti i quadri di Massimo Sacchetti per Ouverture e all’esterno sarà la Mushroom Forrest di Michel Vecchi.

Il fotografo Stefano Cerio e l’artista Glorianda Cipolla nella zona del ghiacciaio della Brenva con il muro gonfiabile azzurro

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