Un paziente sotto accusa per non aver detto che aveva i sintomi del Coronavirus
La Procura di Aosta ha aperto d'ufficio un fascicolo per epidemia colposa aggravata - fino a 12 anni di carcere la pena in caso di condanna - sul caso del paziente che, ricoverato all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta per essere sottoposto a un ordinario intervento di rinosettoplastica, non aveva avvisato i medici di avere dei sintomi influenzali. L’uomo, poi risultato positivo al tampone del Covid-19, è stato posto in isolamento domiciliare. Il fascicolo è affidato al pm Luca Ceccanti. I fatti sono avvenuti a metà della scorsa settimana. E' stato l'anestesista a insospettirsi, notando un rialzo della temperatura corporea del soggetto. Successivamente si è scoperto che quest’ultimo nelle scorse settimane aveva lavorato come cameriere in un locale di Gressoney, frequentato da numerosi turisti lombardi. Da giorni aveva una lieve tosse e un bruciore agli occhi. Sintomi che non aveva riferito ai sanitari, temendo che l'operazione programmata da tempo potesse essere rinviata, come poi avvenuto. In una nota, l’Usl precisa che «A rettifica di quanto apparso sugli organi di stampa, che gli operatori sanitari sottoposti a diagnostica dopo l’evento non sono stati contagiati. In esito al “tampone” al quale sono stati sottoposti 3 operatori sanitari venuti a contatto con un paziente affetto da Covid-19 nella fase preparatoria di un intervento chirurgico nei giorni scorsi - evento sul quale, si apprende, vi è l’attenzione della Procura della Repubblica - si comunica che il risultato, per tutti e 3 gli esami, è negativo. Pertanto, contrariamente a quanto riportato da alcune testate giornalistiche, gli operatori sottoposti a tale diagnostica in seguito a tale evento non sono affetti da Covid-19 e possono proseguire nella loro opera professionale. Per quanto riguarda le conseguenze penali dell’evento in capo al paziente, esse sono di competenza dell’Autorità giudiziaria inquirente, che ha già aperto un fascicolo, trattandosi di reato procedibile d’ufficio».
Denunciato due volte a CourmayeurA Courmayeur, invece, un milanese di 39 anni è stato denunciato 2 volte in 2 giorni per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. E’ accaduto lo scorso fine settimana. Nella prima occasione è stato fermato sabato 14 marzo a bordo di un Suv. Ai carabinieri ha spiegato che stava andando a prendere la figlia dell'amico che era in auto con lui. Dopo la verifica della sua affermazione, è scattata però la contravvenzione. La sera del giorno seguente è stato controllato ancora, sempre mentre viaggiava sul suo Suv. Ai militari ha detto di essere uscito di casa per andare ad acquistare dei farmaci, accorgendosi però in un secondo momento che non gli servivano più. E' quindi scattata una seconda denuncia in Procura. Viola l’isolamento domiciliareSabato scorso, 14 marzo, nella Valtournenche, un 30enne residente fuori Valle che ha una seconda casa nella nostra regione, ha violato l'isolamento domiciliare a cui era sottoposto nell'ambito dell'emergenza per il Coronavirus ma è stato rintracciato mezz'ora dopo dai carabinieri, che lo hanno denunciato per il reato di epidemia colposa. Ai militari risulta essere arrivato in Valle d'Aosta non da una “ex zona rossa” e da prima che scattassero le limitazioni alla libertà di spostamento. A segnalare ai carabinieri il suo allontanamento dall'abitazione sono stati alcuni vicini.«Volevamo fare una passeggiata»Domenica 15 marzo a incappare in un posto di blocco è stata una famiglia di 4 persone proveniente dalla Lombardia: mamma, papà, nonna e nipote. Erano in auto e volevano andare a fare una passeggiata in bassa Valle dopo aver abbandonato una ex zona rossa. Nei guai i titolari di 2 pizzerie e di un barE’ stata trovata aperta malgrado le restrizioni imposte ai locali pubblici dai decreti sull’emergenza Covid-19 consentano di lavorare esclusivamente per la consegna a domicilio. Per questo, per il titolare di una pizzeria al taglio del centro storico di Aosta è scattata la denuncia da parte dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni, che procedono, assieme alle altre Forze dell’Ordine, ai controlli sul rispetto delle norme mirate a limitare la diffusione del Coronavirus. Il reato contestato è l’inosservanza del provvedimento dell’autorità, di competenza dalla Procura della Repubblica, cui si aggiunge - nel caso delle attività commerciali - la segnalazione all’autorità amministrativa, per valutare la sospensione della licenza.
Situazione analoga è stata rilevata dai carabinieri di Morgex. Il titolare di una pizzeria della Valdigne è stato denunciato dai militari per la violazione delle disposizioni restrittive che consentono solo ad alcune attività commerciali l'apertura al pubblico. L'uomo, hanno ricostruito i carabinieri, non consegnava i suoi prodotti a domicilio, ma chiedeva ai suoi clienti di recarsi in pizzeria per ritirare quanto ordinato al telefono. Inoltre è stata inviata all'autorità amministrativa una segnalazione per la sospensione della licenza.
Rischia la revoca della licenza il titolare del bar di Montan a Sarre che la sera di venerdì scorso, 13 marzo, a Sarre è stato sorpreso con tre clienti all'ora dell'aperitivo. In seguito alla segnalazione da parte dei vicini è intervenuta la Polizia. I titolare del bar e gli avventori sono stati multati per aver disatteso le norme per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. L’accaduto è stato segnalato al sindaco di Sarre per eventuali provvedimenti amministrativi.
Giocavano a calcio a Verrès 3 ragazzi sono stati sorpresi dai carabinieri a giocare a pallone in un campetto di Verrès. All'unico maggiorenne del gruppo sarà contestato il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, come previsto dal decreto “Io resto a casa”: l'attività sportiva è sì consentita, ma nel rispetto della distanza di almeno un metro e non in 3 persone. I fatti si sono verificati martedì 17 marzo, in pieno giorno. Per lo stesso reato i carabinieri hanno inoltre denunciato 4 ventenni sorpresi senza giustificato motivo sulla stessa auto a Saint-Vincent.