«Un maggiore controllo delle nostre foreste può dare posti di lavoro e prospettive di sviluppo soprattutto per i giovani»

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«La foresta è un’opportunità su cui è necessario rafforzarsi e trovare investimenti necessari, per essere pronti a sfruttare le sue potenzialità, sempre però tenendo conto dell’importanza che essa rappresenta per la biodiversità e per la difesa del territorio. Vuole dire che un maggiore controllo delle nostre foreste può dare dei posti di lavoro e può dare delle prospettive occupazionali e di sviluppo soprattutto per i giovani».

Parole dell’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Marco Carrel che già in occasione della Giornata internazionale delle foreste - celebrata in tutto il mondo lo scorso 21 marzo - aveva sottolineato che la buona gestione forestale deve avvenire «nel rispetto del territorio e delle diverse funzioni del “sistema bosco”, coniugando gli importanti aspetti economici da sviluppare, come la valorizzazione della filiera del legno o l’uso di legname a fini energetici, con la conservazione della biodiversità, la protezione del suolo, la funzione paesaggistica e turistico-ricreativa e, soprattutto, con la conservazione a lungo termine del patrimonio forestale».

In Valle d’Aosta le foreste, che coprono quasi un terzo dei 3.360 metri quadrati di territorio, costituiscono dunque sempre di più una delle principali risorse e assumono un importante valore anche nel contesto socioeconomico, non solo attraverso la produzione di legname, anche nello svolgimento di altre importanti funzioni, come quella naturalistica, turistico-ricreativa, paesaggistica. Non bisogna poi dimenticare che l’80 per cento dei boschi della nostra regione svolge un importante e insostituibile ruolo di protezione contro la caduta di massi, valanghe, lave torrentizie ed erosione.

«Bisogna tenere sempre più in considerazione - rimarca l’assessore Marco Carrel - anche l’importanza delle nostre foreste in quanto essere ricoprono il ruolo di “polmone verde” della Valle d’Aosta. E’ altrettanto vero che l’abbandono dei pascoli, soprattutto degli ultimi anni, ha contribuito a un ampliamento a dismisura della foresta stessa. La sfida principale oggi è come intervenire. Ci sono imprese in Valle d’Aosta specializzate nel settore della filiera forestale che vanno rafforzate. Ci sono fondi europei ai quali dobbiamo riuscire ad attingere per dare impulso alla formazione e a queste imprese e ad altre che potrebbero nascere. Questo può essere fatto attraverso un piano di gestione delle foreste, in atto da alcuni mesi, ma che deve essere migliorato e sul quale stiamo lavorando per aiutare le imprese già presenti e operative sul territorio a fare soprattutto rete. La formazione però deve andare a braccetto con un studio preciso della tematica “filiera forestale”. Abbiamo già molti dati su cui ampliare le nostre conoscenze e portare avanti uno studio più dettagliato delle zone più ricche da punto di vista forestale dove possiamo pensare di avviare determinati procedimenti, anche alla luce della crisi energetica e delle grandi criticità che ci obbligano a non abbassare mai la guardia. Dobbiamo guardare a medio e lungo termine e per questo sarà sempre più fondamentale la collaborazione del nostro Corpo forestale. Bisogna anche ricordarsi che la presenza delle foreste è legata all’acqua. Con i cambiamenti climatici in corso bisognerà capire a quali modifiche le nostre foreste andranno incontro. Al proposito, stiamo cercando di gestire una serie di interventi che passano, in primis, attraverso i consorzi di miglioramento fondiario. In contemporanea dobbiamo lavorare con le opere pubbliche per muoverci sui grandi bacini dove gli investimenti sono più sostanziosi e su cui come Assessorato Agricoltura e risorse naturali non possiamo intervenire con le risorse a bilancio, ma che ci vedono direttamente interessati».

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