Un lupo a spasso nella periferia di Aosta “Forse un esemplare espulso dal branco”

Un lupo a spasso nella periferia di Aosta “Forse un esemplare espulso dal branco”
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Anche il lupo attraversa sulle strisce pedonali! Verrebbe quasi da pensare a uno scherzo se non fosse che la fotografia è stata scattata domenica scorsa, 10 gennaio, dall’agente della Stazione forestale di Aosta Luca Da Canal. L’immagine ritrae l’animale durante il suo passaggio nei pressi della rotonda di Saint-Christophe che dalla Croix-Noire conduce all’Autoporto.

Ai forestali erano arrivate diverse segnalazioni da automobilisti in transito; qualcuno è riuscito a filmare l’animale, pubblicando poi il video sui social. Avvisato dai suoi colleghi della presenza di un probabile lupo, Luca Da Canal, che in quel momento si trovava in zona per altri motivi, si è recato sul posto cercando di seguire l’animale nell’ambito del monitoraggio sempre attivo sul territorio regionale da parte del Corpo forestale della Valle d’Aosta.

«Di fatto il forestale è in servizio tutto l’anno anche che se non sempre indossa la divisa. - spiega il comandante del Corpo Luca Dovigo - La presenza di Da Canal in quel momento è stata fortuita ma è subito intervenuto, rispondendo a una richiesta dei colleghi che lo hanno poi raggiunto. Questo dimostra che le azioni di controllo e monitoraggio vengono sempre svolte, tant’è che pure in questa occasione si è riusciti a documentare direttamente l’episodio!».

L’animale ha percorso tutta la strada alla Croix-Noire fino ad arrivare al Quartiere Dora e continuare il suo percorso prima di sparire dalla vista dei tanti automobilisti che oggi possono vantare un affascinante “incontro ravvicinato”.

«È molto probabile che si sia trattato dello stesso animale visto nella mattinata di domenica sulla collina di Aosta, nella zona di “Quota BP”. - dice Paolo Oreiller, direttore regionale della Struttura Flora, Fauna, Caccia e Pesca dell’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali - Quello che si può evincere dalle foto e dai filmati è che sia un esemplare in buona salute, forse un po’ spaesato ma non aggressivo; un animale con molte probabilità in dispersione e di età compresa tra i due e i tre anni, appartenente al branco che sappiamo essere presente nella zona collinare. Potrebbe trattarsi di un lupo che si è allontanato dal suo branco o che è stato allontanato. In questo caso ha dimostrato la grande intelligenza della sua specie, cercando di trovare con indifferenza una via d’uscita nel traffico inaspettato per lui. D’altronde, nei secoli, questa specie selvatica ha imparato a diffidare dell’uomo perché ha tutto da perdere».

«Il lupo visto in città domenica scorsa non destava alcun timore: - prosegue Paolo Oreiller - viene semplicemente da pensare che si sia trovato nelle luogo sbagliato al momento sbagliato e che non vedesse l’ora di togliersi da una situazione a lui estranea. Un consiglio è d’obbligo per chiunque dovesse imbattersi in questo modo in un lupo: innanzitutto è buona norma evitare di provocarlo, andandogli troppo vicino, magari solo per scattare qualche foto. E’ inoltre importante chiamare subito i forestali, le forze dell’ordine. Se si tratta di un incontro ravvicinato con un lupo come quello di domenica che non dà problemi bisogna lasciarlo andare tranquillo per la sua strada. Se sono esemplari troppo “confidenti”, ammalati o feriti, ancora di più è meglio evitare di avvicinarsi a loro».

«La situazione venutasi a creare domenica - dice Riccardo Orusa, direttore del Centro di referenza nazionale per le malattie degli animali selvatici - Cermas - in seno all’Istituto sperimentale zooprofilattico Piemonte-Liguria e Valle d’Aosta - non è una condizione di eccezionalità. In Italia succede che un esemplare in dispersione abbia una condizione obbligata di urbanizzazione che poco si accompagna con la sua vita; non è usuale, come può esserlo per una volpe o altri animali che si sono abituati alle zone antropizzate. E quindi, quando possibile, un animale di questo tipo e in queste situazioni va seguito, attenzionato, valutato momento per momento, sempre che si possa fare: ciò permetterebbe subito di valutarne gli spostamenti. Possiamo solo immaginare, se si fosse riusciti a “inanellare” questo esemplare, quanto sarebbe stato utile per approfondire la conoscenza e seguire i suoi spostamenti sul territorio».

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