Un laboratorio per spiegare agli studenti perché il gioco d’azzardo è una trappola

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Smontare le "illusioni" che portano al gioco d'azzardo patologico usando il gioco stesso. E' l'obiettivo del laboratorio interattivo “Fate il nostro gioco”, che porta alla scoperta dei meccanismi nascosti di questo mondo tra matematica, psicologia e prevenzione.

Promosso dal Servizio per le Dipendenze patologiche dell'Usl, dalla Regione e dal Comune di Aosta, l'evento, rivolto a tutta la cittadinanza e agli studenti dai 13 anni in su, si svolgerà nei locali della Cittadella dei Giovani da lunedì 24 a a domenica 30 ottobre, dalle 9 alle 18. L’iniziativa è stata presentata ieri, venerdì 21, in una conferenza stampa alla quale erano presenti il direttore del Serd Gerardo Di Carlo, la direttrice del Dipartimento di Salute mentale Anna Maria Beoni, il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti, la sovrintendente agli Studi Marina Fey, l’assessora alle Politiche sociali, abitative e Pari opportunità del Comune di Aosta Clotilde Forcellati, l’assessore regionale all’Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate, Luciano Caveri e l’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Roberto Barmasse.

Nelle sale della mostra interattiva organizzata dalla società Taxi 1729 si acquisirà familiarità con le leggi del caso giocando fiches su autentici tavoli da gioco. Un video stimolerà un breve dibattito sulle conseguenze del gioco d'azzardo patologico. Infatti si è calcolato che per ogni persona vittima del gioco altre 7, tra amici e familiari, ne subiscono le conseguenze. Nel laboratorio saranno discussi con i visitatori i risultati degli esperimenti per rispondere a due domande: «Conviene giocare d'azzardo? E se non conviene perché giochiamo?».

Parteciperanno 650 studenti di 5 scuole superiori e di 2 scuole medie, ha spiegato in conferenza stampa Marina Fey, sovraintendente agli Studi. «Nel 2021 sono stati 25 i casi presi in carico dal Serd tutti maggiorenni, su un totale di circa 900 persone assistite dal servizio. - ha riferito Gerardo De Carlo, responsabile del Serd - Ma il fenomeno è sottovalutato, emerge soprattutto nei casi di sovraindebitamento e molto spesso la segnalazione proviene dai familiari».

L'assessore all'Istruzione Luciano Caveri ha aggiunto: «Questo è un laboratorio di cittadinanza consapevole. Come Regione, spesso siamo criticati perché da una parte siamo esercenti di un luogo di vizio del gioco, come la Casa da gioco di Saint-Vincent, e dall'altra promuoviamo iniziative come questa. Credo non ci sia contraddizione, anzitutto perché la Casa da gioco è un posto protetto, dove persone malate possono essere identificate e inibite all'ingresso. Questo purtroppo non può capitare altrove».

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