Un incontro per presentare la Patata Verrayes: è il primo Presidio Slow Food valdostano
Il Ristorante Le Boniface d’Avise, nel castello di Avise, ospiterà sabato prossimo, 12 febbraio, a partire dalle 17, l’evento di presentazione del Presidio Slow Food “Patata Verrayes”. «La nascita formale del primo Presidio Slow Food della Valle d’Aosta risale alla fine di dicembre del 2020 ma finora, a causa della pandemia, non avevamo ancora avuto occasione di presentarlo ufficialmente al pubblico. - spiega il fiduciario di Slow Food per la nostra regione Yves Grange - E’ previsto un incontro con i protagonisti del progetto di valorizzazione a cui seguiranno un aperitivo e una cena-degustazione con ricette del territorio a base di Patata Verrayes curate dalla cuoca Denise Marcoz. I posti sono contingentati, pertanto è obbligatoria la prenotazione anche per assistere all’incontro pomeridiano telefonando entro martedì 8 febbraio al numero 329 7508769». Il costo della cena ammonta a 40 euro.
La Patata Verrayes è una varietà tradizionale della nostra regione che rischiava di andare perduta e che è stata riscoperta e valorizzata negli ultimi anni grazie al lavoro di un gruppo di appassionati agricoltori che hanno l’obiettivo di ritrovare nella terra le radici della cultura gastronomica alpina più autentica: l’azienda Paysage à Manger di Gressoney-Saint-Jean, l’azienda Ambiente Grumei di Verrayes e la famiglia Favre di Nus con i fratelli Carlo e Sergio e il nipote Edy Favre. Il percorso non è stato facile ed è culminato alla fine del 2020 quando Slow Food ha inserito la Patata Verrayes e altri Presidi in un bando più ampio, denominato “Slow Food in azione”.
I Presidi Slow Food sono comunità che lavorano per salvare dall’estinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi, dolci tradizionali. Si impegnano per tramandare tecniche di produzione e mestieri e si prendono cura dell’ambiente. Valorizzano paesaggi, territori, culture. Attualmente sono circa 600 in oltre 70 paesi del mondo.
Per raccontare la curiosa storia della riscoperta della patata Verrayes bisogna fare un passo indietro. Negli anni Novanta il tecnico dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura Giuliano Martignene fu il primo a ritrovare questa varietà nel villaggio di Covarey, a Champdepraz, da Angelo Berger, che a sua volta l’aveva presa a Champorcher. Per salvaguardarla, Giuliano Martignene mandò qualche tubero alla fondazione ProSpecieRara, in Svizzera, che si occupa della diversità socioculturale e genetica dei vegetali e degli animali. Giuliano Martignene - originario di Arnad ma residente a Verrayes - scrisse sul pacco il suo Comune di residenza, che venne utilizzato come nome della patata dai tecnici di ProSpecieRara. Da allora la denominazione non è più stata cambiata.
Nel disciplinare collegato al Presidio Slow Food si stabilisce non solo che essa deve essere coltivata senza trattamenti fitosanitari di sintesi, diserbanti né concimi chimici ma pure che i terreni si devono trovare sopra i mille metri di altezza.
«Abbiamo puntato sul Presidio perché valorizza il legame con il territorio e privilegia un modo di coltivare che - secondo il motto di Slow Food - è buono, pulito e giusto. - spiega Federico Chierico, titolare insieme a Federico Rial dell’azienda Paysage à Manger e membro del direttivo Slow Food di Piemonte e Valle d’Aosta - Lo scorso anno non è stato possibile organizzare un evento di presentazione, anche perché abbiamo preferito proporlo durante l’inverno, che è la stagione delle patate. L’intenzione per il futuro è di sviluppare, in collaborazione con l’Institut Agricole, con cui già collaboriamo, un progetto scientifico per la salvaguardia della Patata Verrayes. Inoltre puntiamo ad allargare la produzione anche ad altri agricoltori, naturalmente nel rispetto delle regole imposte dal disciplinare: l’obiettivo principale infatti non è tanto quello della sua valorizzazione commerciale quanto di restituire la varietà al suo territorio».
All’incontro interverranno l’assessore regionale all’Agricoltura Davide Sapinet, il responsabile del settore di ricerca in agronomia dell'Institut Agricole Régionale Mauro Bassignana, il responsabile dei Presidi Slow Food per il Piemonte e la Valle d'Aosta Roberto Sambo, i produttori del Presidio e, da remoto, Patrizio Mazzucchelli di Raetia Biodiversità Alpine dalla Valtellina e Fabrizio Bottari del Consorzio della quarantina genovese. La conferenza sarà fruibile anche on line, prenotandosi attraverso la compilazione di un modulo disponibile da lunedì prossimo sulla pagina Facebook e Instagram di Slow Food Piemonte e Valle d'Aosta e dell’azienda Paysage à Manger.