Un grande choc, un infarto si è preso ieri Battista Pieiller, uomo di sport e di altruismo
La comunità e l’Amministrazione comunale di Fénis, il mondo dello sport (in particolare dello slittino su pista naturale, dei trail e del ciclismo), della montagna e del volontariato sono in lutto per l’improvvisa scomparsa avvenuta ieri, venerdì 22, intorno alle 17 a Fénis di Battista Pieiller, 68 anni. Il conosciutissimo Battista era risultato per 2 volte positivo al Covid (domenica scorsa costretto a rinunciare alla festa degli Amis de la leudze a cui teneva tanto al Laycher di Saint-Marcel dopo aver lottato non poco per propagandare lo slittino nelle scuole), solo giovedì, l'altro ieri, era raggiante per avere ottenuto la negatività, nella sua prima uscita in bicicletta con la sua e-bike in località Arbuseyes, sulla strada che porta a Clavalité il suo cuore si è fermato e non sono bastati i primi e immediati soccorsi, massaggi cardiaci, l’utilizzo di ogni mezzo per rianimarlo, subito chiamati dalla tanta gente che scendeva da Clavalité sulla strada asfaltata che sovrasta l'abitato di Miseregne, tra i primi i dipendenti comunali Ivo Vigon e Joel Voyat, l'ex assessore regionale Ugo Voyat. La sua salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Fénis. Pieiller lascia la adorata figlia Ilaria di 24 anni, la moglie Silvana De Gaetano, il fratello Piero, i 2 figli della moglie Roberta e Davide Iacuzzi e un grandissimo vuoto. Sin da giovane, figlio del partigiano Ilario, era sempre stato in prima linea nel difendere i valori della Resistenza, nello sport, prima da atleta anche in azzurro e poi da allenatore dell'Asiva, della nazionale e a fine carriera della Svizzera, nel ciclismo come appassionato e poi dirigente tra i fondatori dell’Orange Bike di Pontey di cui è stato anche vice presidente, tra i fondatori e per anni presidente del “Vertical Fenis-Memorial Beppe Brunier”. Da giovane era stato anche appassionato di teatro popolare e per tanti anni assessore e consigliere comunale (candidato sindaco nel 1995 quando fece pure da autista al Giro d'Italia al suo amico speaker Cesarino Cerise, venendo a votare all'alba da Lenzerheide). Seppur in liste diverse il sindaco Giuseppe Cerise lo chiamò in Giunta, collaborazione poi proseguita con l'attuale Mattia Nicoletta. Andato in pensione giovanissimo da casellante delle Ferrovie dello Stato si è sempre dedicato a testa bassa alla passione per la montagna e al volontariato in tutti i settori. Anche quando non era in Comune o dirigente si è sempre prodigato, quasi a tempo pieno, ad aiutare tutti per il bene del suo paese. Una persona unica, amata e stimata: sapeva superare e sdrammatizzare ogni problema con le sue battute e con grande abnegazione e impegno. Il cuore di grande sportivo e di uomo da oscar della generosità lo ha tradito proprio tra le sue montagne più amate, sulla strada che porta alla Punta Tersiva che ha scalato centinaia di volte come uno scoiattolo.