Un futuro da scienziati per i super diplomati valdostani Andrei Octavian Filimon e André Pellu, lode ed encomio

Un futuro da scienziati per i super diplomati valdostani Andrei Octavian Filimon e André Pellu, lode ed encomio
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Volgono al termine gli esami di maturità anche nella nostra regione ed escono i tabelloni con gli esiti. Tra righe e colonne spuntano anche le eccellenze, i 100 e lode. Il risultato raggiunto da Andrei Octavian Filimon, della classe quinta C del Liceo Scientifico Edouard Bérard di Aosta. Diciotto anni, di Aosta, amante delle uscite in bicicletta o in montagna, come hobby la lettura, la cucina e la botanica. E 10 e lode già all’esame di terza media 5 anni fa, alla Eugenia Martinet.

«L’orale è stata la parte dell’esame che temevo di più e per cui mi sono preparato con ansia. - racconta Andrei Octavian Filimon - Fortunatamente la commissione mi ha subito messo a mio agio. Il mio documento è stato il romanzo “1984” di George Orwell che conosco molto bene, è un libro ricchissimo di contenuti che rientra fra i miei preferiti. Poter dimostrare l’impegno con cui mi sono dedicato allo studio soprattutto quest’anno attraverso un discorso pluridisciplinare è stato molto soddisfacente».

Andrei Octavian Filimon fa anche un passo indietro e «ripercorre» il suo esame.

«Per la prova di italiano, ho sviluppato il tema dell’imperfezione a partire dalle parole della Levi-Montalcini. - riferisce lo studente - E’ fondamentale l’imperfezione per la salute di una democrazia basata sul dialogo e sulla memoria di un passato non idealizzato, in questo sento ancora attuali Primo Levi, Italo Calvino o Beppe Fenoglio. Nella sfera sociale e personale trovo che la perfezione delle foto immacolate e i video asettici sui social minacciano la consistenza dell’identità individuale. Ritengo necessario ricostruire una memoria collettiva basata sul racconto e una società a misura d’uomo. Ho sentito il bisogno di collegare a ciò anche il tema dell’amore in senso lato, oggi facilmente abbandonato quando non vi ritroviamo la versione idilliaca sognata a causa di un sentimento contrastante, noi generazione cresciuta con le favole hollywoodiane delle relazioni perfette. Molto ancora si potrebbe scrivere sull’imperfezione, ma l’essenziale è desiderarla e sostenerla».

Più in generale per Andrei Octavian Filimon le prove dell’esame di Maturità «sono passate velocemente più che altro per il mio desiderio di concludere questo capitolo. Senza dubbio sono soddisfatto nel notare come l’impegno e lo sforzo del lustro liceale siano stati premiato. Dell’esame questo ricorderò: la necessità di approcciare qualunque tema da vari angoli per mantenerne la dignità e la complessità».

Con la Maturità si conclude un percorso di cinque anni ricco di storie, episodi, ora ricordi. «Il liceo è stato per me un periodo di possibilità ed esperienze, sono grato ai professori e agli ex studenti che ci hanno offerto il loro tempo e la loro passione. Mi rimane però il sentimento che una riforma scolastica sia cruciale. Insopportabile sono la velocità e la mole degli studi, “chi è ovunque non è da nessuna parte” affermava Seneca: alla fine la stanchezza, che condivido con molti, rischia di spegnere la passione, la curiosità e la vivacità a favore di un programma da seguire». Raggiunto - brillantemente - il diploma, il futuro è ancora sui libri. «Studierò biochimica a Grenoble per continuare un percorso internazionale in cui mi riconosco e che ho iniziato in quarta con un anno in Repubblica Ceca. - conclude Andrei Octavian Filimon - Spero di poter lavorare in un laboratorio di ricerca o di analisi, ma resto aperto alle infinite possibilità del settore. Con ancora più forza spero di poter tornare un giorno per una seconda laurea in filosofia o lettere, l’altra mia passione che come una rampicante cresce fino ricoprire ogni aspetto del mio quotidiano».

Un’altra eccellenza è André Pellu, diplomato pure lui al Bérard (classe quinta A), con 100, riconvocato dalla commissione - 4 giorni dopo aver sostenuto il colloquio - per consegnargli una lettera di encomio per la brillante prova orale sostenuta.

Diciannove anni, di Aymavilles, calciatore nella Juniores Regionale dell’Aygreville nella stagione sportiva conclusa da poco, André Pellu per quanto riguarda il suo orale afferma: «Mi è stato sottoposto un documento di fisica, che sono riuscito a collegare alla crisi della fisica classica dei primi anni del Novecento e da lì a alle altre materie. Rispetto agli scritti, ero molto più teso per la prova orale poiché il numero di argomenti che mi potevano venire proposti come documenti era enorme. Tuttavia, sono stato fortunato poiché mi è “toccato” un tema che avevo studiato bene e che mi piaceva. Quando mi rimaneva solo di rispondere alla domanda di francese, di esporre il PCTO e di vedere i miei scritti, avevo ormai staccato la spina ed ero molto più tranquillo.».

Rispetto alla prima prova scritta dell’esame di Maturità, André Pellu ha scelto «la tipologia A2, che consisteva nell'analisi e interpretazione di un testo di Pirandello sul tema del progresso tecnologico e i suoi possibili effetti sulla società. Nella parte di interpretazione, che richiedeva di analizzare questa tematica facendo riferimento ad altri autori conosciuti, ho strutturato il mio testo in tre parti: nelle prime due ho citato autori come Verga e Leopardi, che criticavano il progresso, mentre nell'ultima mi sono soffermato sui progressisti, tra cui, in particolare, Zola e i futuristi».

«Le altre prove sono andate particolarmente bene, soprattutto matematica dove ho ottenuto 20/20, mentre per la terza prova, ovvero quella di francese, ho raggiunto un punteggio di 19/20. Di questo esame mi ricorderò in particolare il momento in cui sono uscito dalla porta della classe dopo aver sostenuto il colloquio orale, realizzando finalmente che avevo concluso i miei 5 anni di liceo. Nonostante un po’ di nostalgia, è stato un momento che non dimenticherò».

Anche per André Pellu gli anni del liceo resteranno indimenticabili. «Quando ripenserò a questo periodo, - racconta - mi verranno subito in mente gli scherzi tra compagni di classe, le battute e le risate durante gli intervalli e anche nel corso delle lezioni. Ricorderò con affetto anche i momenti di studio collettivo in biblioteca, dove spesso ci riunivamo non solo con i miei compagni di classe, ma anche con amici di altre sezioni e di altre scuole. Le uscite di gruppo, le gite scolastiche e le feste rimarranno tra i miei ricordi più belli del liceo, perché sono stati momenti di condivisione e amicizia che hanno reso questi anni indimenticabili». Il futuro: «Continuerò gli studi e intendo conseguire una laurea in Fisica. Non so ancora dove precisamente tra Pisa, Roma, Bologna o Torino. In futuro mi piacerebbe lavorare come fisico nelle aziende o nei laboratori sperimentali, come il CERN di Ginevra. Anche la fisica puramente teorica mi affascina».

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