Un flash mob di sensibilizzazione sulla problematica dei cinghiali

Un flash mob di sensibilizzazione sulla problematica dei cinghiali
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Anche la Valle d’Aosta si è mobilitata giovedì scorso, 8 luglio, insieme alle altre federazioni regionali di Coldiretti, per richiamare l’attenzione della politica e dei cittadini sulla problematica dei cinghiali. Con l’emergenza Covid si è registrato un aumento incontrollato di questo tipo di fauna che sta causando grandi disagi. Il flash mob di sensibilizzazione in piazza Deffeys, sotto il palazzo regionale dove era in corso l’adunanza del Consiglio Valle. «Grazie anche alla legislazione attualmente in vigore nella nostra regione il fenomeno dei cinghiali è a livelli diversi rispetto ad altre regioni italiane. - sottolinea il presidente di Coldiretti VdA Alessio Nicoletta - Riteniamo che non si possa abbassare la guardia e si debba agire in modo preventivo per difendere le colture, la biodiversità, tutelare i contadini e la popolazione in generale». I manifestanti, agricoltori e allevatori soci della associazione valdostana, hanno distribuito ai passanti sacchetti di patatine e popcorn “made in VdA”, esempio classico, le patate e il mais, delle produzioni bersaglio della devastazione dei cinghiali.

Una delegazione - composta da Alessio Nicoletta e il direttore di Coldiretti VdA Elio Gasco con il vicepresidente di Coldiretti Fabrizio Chenal, Omar Tonino e Edy Henriet, rispettivamente presidente e direttore dell’Arev, Marino Denarier e Jair Vidi, delegato regionale Giovani Impresa - è stata ricevuta a Palazzo regionale dal Presidente della Regione Erik Lavevaz e dall’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Davide Sapinet. «Il Governo regionale ha dimostrato grande attenzione alla problematica da noi sollevata. In quest’ottica abbiamo consegnato loro un documento con due proposte di modifiche normative, una a livello nazionale e una a livello regionale ad integrazione del programma regionale di controllo della specie cinghiale» spiega Alessio Nicoletta. «Il nostro auspicio è che la Valle d’Aosta, anche se non coinvolta dal problema in modo drammatico come altri territori, ponga la massima attenzione sul tema e accolga le nostre proposte per rendere ancora più efficaci sia la legge regionale sulla gestione della fauna selvatica sia il piano di controllo del cinghiale» conclude Elio Gasco.

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