Un Ferragosto avaro di soddisfazioni per gli ambulanti Più clienti, però resta il pessimismo al mercato di Aosta
La settimana di Ferragosto, pur essendo quella che registra il maggior numero di presenze turistiche nella nostra regione, non entusiasma gli ambulanti del mercato principale di Aosta.
I commenti degli «addetti ai lavori» dietro ai loro banchi martedì scorso, 10 agosto, tendono al pessimismo.
Pochi sono i motivi per sorridere guardando alla stagione in corso che in generale è peggiore di quella del 2020.
«In questi giorni c’è molta più gente del solito e questo l’ho visto anche nei mercati dei giorni scorsi a Courmayeur e a Breuil-Cervinia. - commenta Angela Petigat della ditta di vendita di abbigliamento «Moda&Moda» - Noi lavoriamo esclusivamente nei mercati valdostani e devo dire che abbiamo avuto un aumento considerevole di clienti nell’ultima settimana, siamo molto contenti. Più in generale invece le norme anti-Covid stanno influenzando - e non poco - gli acquisti. Quest’estate fino ad ora abbiamo visto molti clienti in meno rispetto agli anni scorsi, in particolare mancano all’appello svizzeri e francesi. Abbiamo riscontrato un calo dovuto, indubbiamente, alla pandemia».
Ragiona sugli effetti delle leggi varate dal Governo per contenere la pandemia Bruno Ganis, co-titolare dell’azienda «Pinet Nadia», vendita di calzature : «Solamente questa settimana abbiamo registrato un aumento significativo, in particolare a partire da sabato scorso, 7 agosto, quando eravamo ad Antey. Da quel giorno i clienti sono stati molte di più rispetto alle settimane precedenti. Per quanto riguarda gli stranieri, crollo totale. In particolare al mercato di Aosta. Le normative anti-Covid ci impediscono di far provare alcuni articoli ai clienti, ad esempio ciò succede con le scarpe. Molte persone non vengono al mercato per paura del contagio. E lo stesso cliente frenato dalla pandemia, ora è molto più educato: prima di toccare qualsiasi prodotto chiede il permesso a noi».
Di parere opposto è Anda Munteanu, de «I leoni di Munteanu», vendita di prodotti ortofrutticoli: «Le norme anti-Covid non stanno influenzando le vendite perché trovandoci all’aperto non si pone la questione del Green pass. Di conseguenza i clienti possono venire liberamente. Però, nonostante ciò, è indubbio che la pandemia abbia fatto calare gli incassi: se penso al 2019 la differenza è netta. Negli ultimi giorni i turisti sono pochi nonostante il Ferragosto si avvicini. In generale la nostra clientela si suddivide in ugual modo tra italiani e stranieri».
Non trascura il «fattore mare» Joëlle Petriccioli, che vende articoli di abbigliamento: «Nonostante l’arrivo del Ferragosto i turisti non sono aumentati, sono pochissimi i clienti stranieri, a mio avviso quest’anno la gente ha preferito andare al mare. Paradossalmente lo scorso anno abbiamo avuto un numero di persone molto più alto perché nelle località balneari vigevano maggiori restrizioni rispetto alla montagna, dove effettivamente ogni fine settimana si vedeva moltissima gente. Al momento l’unica località valdostana dove abbiamo visto un buon afflusso è Champoluc. I freni posti dal Governo stanno condizionando i nostri guadagni che rispetto agli anni scorsi sono assai diminuiti, soprattutto perché la gente ha ancora paura di muoversi. In Valle d’Aosta abbiamo perso il turismo straniero, in particolare scarseggiano svizzeri e francesi».
Critico verso le istituzioni è Giovanni Tomassoni (cornici, artigianato e oggettistica): «Sicuramente l’aumento della clientela in questi giorni si registra in tutta la Valle d’Aosta, però riscontro una clientela non disposta a spendere e poco interessata. Cosa che non accadeva lo scorso anno quando era decisamente più incline ad acquistare prodotti di ogni genere. A mio parere ciò è dovuto alla cattiva gestione da parte della Regione che non promuove a dovere le bellezze naturali e storiche della Valle d’Aosta. bisognerebbe seguire l’esempio di grandi città come Milano, Firenze o Bologna dove vengono creati percorsi mirati: così facendo si potrebbero avere più turisti che innanzitutto vengono a visitare la nostra splendida regione e successivamente aumenterebbe la clientela per noi ambulanti. Ad oggi invece le persone fanno ancora molta attenzione, chiedono spesso se possono toccare gli oggetti perché hanno paura di contagiarsi. Se guardo al mio piccolo le vendite sono diminuite del 30 per cento rispetto all’anno scorso, per non parlare degli anni precedenti rispetto ai quali il calo è stato ancora più drastico».
Pure per Mauro Gentil di «Scarpe diem» le vendite hanno subito una flessione: «Le norme anti-Covid hanno influito in negativo sul nostro commercio anche a causa della confusione che si è creata a seguito dell’entrata in vigore delle ultime norme. Paradossalmente è stato migliore lo scorso anno nonostante le premesse fossero pessime e nessuno si aspettava nulla di buono. Il calo dei turisti è molto vistoso: anche in questi giorni che precedono l’arrivo del Ferragosto non è cambiato niente, soprattutto gli stranieri sono “in discesa” e se ne vedono sempre meno».