«Un evento virtuale era l’unica chance»
La Fiera di Sant’Orso quest’anno sarà virtuale: un’idea che piace oppure no?
Ester Raso: «Un’idea innovativa, sicuramente meglio che niente. Però non riuscirà a rimpiazzare la versione originale, costituita di momenti magici, incontri sensazioni e emozioni. Inoltre molte persone non sono esperte nell’uso del computer e di sicuro non riusciranno a seguire il percorso interattivo».
Anna Marrari: «La Fiera virtuale resta purtroppo un palliativo e non riuscirà in alcun modo a sopperire alla mancanza della Millenaria, un danno incalcolabile all’economia valdostana. Inoltre è inutile sottolineare che è impossibile proporre una veillà online».
Andrea Fazzi: «Con la pandemia creare situazioni di assembramento è troppo pericoloso. La versione online non è delle più affascinanti ma è meglio così, piuttosto che un appuntamento così importante passi sotto silenzio, ci accontenteremo di una fiera virtuale, con tanta nostalgia e un po di tristezza».
Pietro Lucente: «La versione virtuale resta quasi una scelta obbligata e anche se non piace è l’unica alternativa che abbiamo a disposizione. Mancheranno i rapporti umani, la folla e gli artigiani con i loro banchi».
Claudio Vigna: «Da anni faccio parte de La Clicca de Saint-Martin-de-Corléans di Aosta e la Fiera di Sant’Orso ci mancherà, sia per la tradizione che per l’abitudine di ritrovarsi tra vecchi amici. Chi poteva mai immaginare che una pandemia ci avrebbe costretto a cancellare la Foire in presenza e a inventarne una virtuale».
Giovanni Faggionato: «La Foire virtuale certo non piace, ma è l’unica soluzione che ci rimane per celebrare questo evento millenario».