“Un cuore in vetta”: Milena Béthaz racconta la sua storia

“Un cuore in vetta”: Milena Béthaz racconta la sua storia
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TS Edizioni pubblica nella collana “Leggere e viaggiare”, anche in formato e-book, “Un cuore in vetta. La seconda vita di una donna più forte del destino, di Milena Béthaz” (128 pagine, 16 euro). L’autrice, classe 1972, campionessa mondiale di skyrunning, nell’agosto 2000, mentre è in perlustrazione come guardaparco nelle valli del Gran Paradiso, è colpita da un fulmine che le attraversa il corpo: dall’orecchio alla punta del piede, fino a spaccare lo scarpone. Viene ritrovata il giorno successivo, in fin di vita. Seguono anni durissimi: coma, interventi, terapie, riabilitazione. I medici - in un primo momento - sostengono che le gravi menomazioni subite potranno concedere a Milena Béthaz una vita poco più che vegetativa. Infatti ha perso quasi completamente la memoria: deve reimparare a parlare, a scrivere, a muoversi, a camminare. Ma non si arrende, è una «dura» della Valgrisenche, cui è legatissima. Dopo anni di ricoveri in ospedale e cure, torna alla sua famiglia, agli amici, alla professione tra le montagne che non ha mai smesso di amare, fino all’incredibile impresa della scalata dei 4.061 metri alla vetta del Gran Paradiso. Una determinazione rara, tanto che la motivazione dell’onorificenza che il presidente Sergio Mattarella nel 2016 le ha assegnato, nominandola Cavaliere della Repubblica Italiana recita: «Per l’encomiabile esempio di forza di volontà con cui ha combattuto la malattia successiva ad un grave incidente riconquistando la sua quotidianità».

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