Un cervo sbranato dai lupi sulle scale del Palazzetto dello Sport di Dolonne

Un cervo sbranato dai lupi sulle scale del Palazzetto dello Sport di Dolonne
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Un giovane esemplare di cervo femmina sbranato dai lupi. La carcassa, però, stavolta non era nei boschi, lontano dai centri abitati, ma sulle scale che portano ai locali interrati del Courmayeur Sport Center a Dolonne. A fare la macabra scoperta, la mattina di martedì scorso, 10 maggio, sono stati i gestori della struttura che hanno avvertito la stazione della Forestale di Pré-Saint-Didier. Un episodio che ha ulteriormente preoccupato i residenti della zona che ormai sempre più di frequente segnalano allarmati la presenza di lupi che si aggirano indisturbati tra le case di Dolonne e La Villette.

«In genere i lupi attaccano i caprioli, - riferisce il vice comandante del Corpo Forestale della Valle d’Aosta Giancarlo Annovazzi - Forse questo esemplare di cervo era in difficoltà e comunque essendo di piccole dimensioni è stato una facile preda. La carcassa è stata spostata dagli agenti della Forestale in luogo lontano dalle abitazioni e dai corsi d’acqua, affinché non possa inquinarli. Abbiamo posto nelle sue vicinanze delle fototrappole per monitorare quanti lupi si avvicineranno». L’azione di sorveglianza servirà anche per escludere la presenza di cani inselvatichiti. Il vice comandante Annovazzi aggiunge che «Durante lo scorso inverno abbiamo trovato le carcasse di 5 caprioli ma sempre nei boschi o comunque in zone dove non c’erano centri abitati. Gli animali uccisi sono stati individuati facilmente grazie alle orme e alle tracce di sangue sulla neve. I lupi temono l’uomo e non si avvicinano alle persone, anzi fuggono. Per ora in Valle d’Aosta non sono stati segnalati casi di lupi cosiddetti “confidenti”, ovvero che si siano abituati alla presenza umana e che perciò possano rappresentare un pericolo. Se ciò accadesse sono previste diverse metodologie di intervento, come l’installazione di dissuasori acustici o luminosi». Il vice comandante Giancarlo Annovazzi raccomanda comunque di adottare delle precauzioni al fine di evitare di attirare involontariamente i predatori nelle vicinanze delle case. «Per esempio - precisa Giancarlo Annovazzi - è bene non lasciare all’aperto residui di cibo. Bisogna anche custodire i cani, perché evidentemente una femmina in calore può rappresentare un elemento che spinge i lupi ad avvicinarsi». Ma quanti sono quelli nella zona in cui è stata rinvenuta la carcassa del giovane cervo? «Ci risultano 2 branchi, - risponde il vice comandante Giancarlo Annovazzi - uno sulla destra e l’altro sulla sinistra orografica della Valdigne. In tutto una dozzina di esemplari o poco più».

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