Un bilancio positivo per Combin en Musique “E’ stato coinvolto anche un pubblico nuovo”

Un bilancio positivo per Combin en Musique “E’ stato coinvolto anche un pubblico nuovo”
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La settima edizione di Combin en Musique si è chiusa sabato scorso, 24 agosto, nel segno del successo per gli ottimi risultati di pubblico raggiunti nel corso dei 12 appuntamenti che hanno costellato il programma da luglio ad agosto nei Comuni di Doues, Ollomont, Oyace e Valpelline. «Quella del 2024 è l’edizione che finora ha ottenuto il maggior riscontro. - commenta il direttore artistico Federico Bagnasco - Alcuni concerti hanno raggiunto il limite di capienza che il luogo consentiva (in particolare nelle quattro chiese); per gli eventi con prenotazione abbiamo registrato il tutto esaurito, e anche all’aperto abbiamo raggiunto numeri considerevoli anche con 130 o 150 persone, per esempio per il concerto a Plan Detruit o il Candle light concert “La Profondità del Buio” del Baritone Sax Quartet. Abbiamo risentito poco del meteo, al contrario del 2023: e anche quando ha piovuto, siamo riusciti a spostarci in luoghi al chiuso senza grossi disagi o a ricorrere semplicemente all’ombrello».

Combin en Musique ha aperto l’edizione 2024 domenica 21 luglio con il jazz internazionale di Louis Sclavis e, sempre in chiave jazz, è proseguito domenica 28 luglio con Giovanni Falzone. Il programma ha abbracciato tanti generi, tra cui la musica tradizionale nella rilettura di Roberto Bongianino e Maurizio Verna sabato 17 agosto, ma anche - domenica 18 agosto - il progetto dedicato alla musica sacra “Echi di liturgie” con i cantori di Ars Antiqua e la direzione di Guido Milanese. «Questo progetto, che parte da una serie di pubblicazioni locali del professor Leo Sandro Di Tommaso realizzate a partire dai manoscritti degli archivi storici delle parrocchie di Valpelline e Oyace, ha avuto un ottimo riscontro. - prosegue Federico Bagnasco - Una parte delle musiche contenute nelle pubblicazioni finirà in un archivio mondiale, e inoltre uscirà un articolo su una rivista specialistica a cura del professor Di Tommaso. La combinazione a cui il festival ha dato vita sta originando dei bei frutti, ne siamo molto felici».

Tante sono state poi le produzioni originali e le sperimentazioni che da sempre caratterizzano Combin en Musique, come l’“Invenzione a due voci in altopiano” di sabato 27 luglio con Cesare Fornasiero e Simone Garino, ma anche la performance di mercoledì 14 agosto legata alle miniere di rame di Ollomont “Into the Earth”, in collaborazione con il festival Insoliti, con Matteo Cigna, Manuel Pramotton e giovani artisti della residenza artistica Jeune Création 2024, e ancora - mercoledì 21 agosto - il concerto itinerante “Jeunes musiciens en tour” lungo il Tour d’Oyace con gli artisti del Conservatoire de la Vallée d’Aoste.

La novità dell’edizione 2024 è stato il progetto “ArCombin - Sentieri musicali ad arco solo”, che ha coinvolto 4 fra le migliori strumentiste italiane per gli strumenti ad arco, nate tra il 1997 e il 2002, eccellenze che hanno ottenuti diversi riconoscimenti a livello internazionale. Il progetto, vincitore del bando Siae “Per Chi Crea 2023” ha accompagnato il pubblico in un’esplorazione virtuosistica di ciascuno strumento ad arco grazie a dei recital in solo nelle parrocchie dei comuni coinvolti con Clarissa Bevilacqua per il violino, Caterina Isaia, per il violoncello, Eleonora De Poi, per la viola e infine - sabato scorso, 24 agosto - Alessandra Avico, per il contrabbasso.

«Per questi appuntamenti si è mosso un pubblico nuovo, proveniente da fuori. - è il bilancio del direttore artistico Federico Bagnasco - Un altro bel riscontro è legato alle composizioni appositamente commissionate da Combin en Musique per ciascuna serata di ArCombin. Alcune delle musiciste hanno confermato che i pezzi entreranno a far parte del loro repertorio e quindi avranno una vita anche oltre il Festival che ha innescato questa “combinazione” nuova. La consegna per le composizioni, in sinergia con le combinazioni care al festival, era di ispirarsi al territorio: il brano di Sara Caneva, associato a Clarissa Bevilacqua, ha preso come riferimento una passeggiata in mezzo alla natura ripescando suoni e ritmi legati a un itinerario in mezzo al bosco; il brano di Cosimo Carovani per Caterina Isaia partiva dall’idea di una chiesa su una montagna, sacro e natura fusi insieme; il pezzo di Lamberto Curtoni per Eleonora De Poi, che ha coinvolto anche il pubblico, partiva da 2 canzoni popolari di origine valdostana, e quello di Alessio Manega per Alessandra Avico era infine dedicato al larice comune. Insieme, hanno regalato un racconto molto particolare dei luoghi dove da sempre si svolge il Festival».

Un momento del concerto itinerante di mercoledì 21 agosto a Oyace e, a destra, Alessandra Avico a Valpelline sabato 24 agosto

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