Un “bike park” per rilanciare il Col de Joux Il Consiglio comunale di St-Vincent si divide

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Dallo sci alla bicicletta. Sarà questo il futuro del Col de Joux? Mentre gli impianti di risalita per questa stagione invernale rimarranno ancora chiusi perché la revisione non è conclusa, tra i banchi del Consiglio comunale di Saint-Vincent continua la discussione sulle prospettive dell’ex località sciistica situata a 1.640 metri di altezza. Martedì scorso, 29 novembre, è stata discussa un’istanza congiunta presentata dai 2 gruppi di minoranza proprio sul tema “Bike park al Col de Joux: reale prospettiva e analisi costi-benefici”.

Secondo l’assessore allo Sport Alex Sabolo è proprio questo il futuro del Colle. «Le difficoltà degli ultimi tempi sono sotto gli occhi di tutti. - ha detto Alex Sabolo - Da qui l’idea di dare alla stazione sciistica del Col de Joux una seconda vita, sfruttando le infrastrutture che già abbiamo, legandole a un’offerta alternativa alla stagione invernale che si può sviluppare nell’arco di tutto l’anno. Crediamo che puntare su questo sport sia importante perché in forte espansione». Tesi avvalorata dallo studio affidato dal Comune alla società Dolomeet, incentrato sul mercato delle 2 ruote. Il progetto, consegnato all’Amministrazione, riporta un’analisi dei costi di gestione e dei proventi e ipotizza una spesa di circa 200mila euro per tracciare un sentiero in grado di collegare il Colle con il paese. «Sfruttando le strutture esistenti, la località potrebbe essere operativa tutto l’anno. La tracciatura dei sentieri, a carico del gestore, ne migliorerà la fruibilità» ha aggiunto Alex Sabolo.

L’Assessore ha anche annunciato che martedì 10 gennaio il progetto sarà presentato alla popolazione, nel corso di un incontro pubblico durante il quale verranno illustrati, sulla base di analisi in altre località, i risultati economici previsti nello studio.

Le perplessità della minoranza

Scettico il consigliere di minoranza Maurizio Castiglioni: «Abbiamo sostenuto fin dalla campagna elettorale 2020 la necessità di valorizzare l’area in un’ottica esperienziale a 360 gradi (estate e inverno), in termini di sport, relax e divertimento attraverso lo strumento del project financing, perché oggi non si possono più investire risorse pubbliche che non abbiano la ragionevole certezza di un ritorno economico per le casse comunali e per il paese in generale. La proposta di un “Bike park” così impattante, su un’area già di per sé satura, non ci convince appieno. Esistono già, tra l’altro, offerte analoghe in Valle d’Aosta; può tuttavia essere una base di partenza su cui ragionare».

Il consigliere Erik Camos ha definito lo studio, costato circa 10mila euro, generico e non calzante. «Si dovrebbe partire dai problemi reali che oggi ci sono: parcheggi, zone blu, bagni pubblici, segnaletica e cartellonistica. - ha dichiarato Camos in Consiglio - Bike? Non è questo che permetterà di rilanciare il Col de Joux. Non dà valore aggiunto. Cerchiamo tutti insieme di andare a fare qualcosa di unico, innovativo e attrattivo che non sia già presente in altre località nel raggio di almeno 100 chilometri. Investiamo sulla qualità. I numeri presentati nello studio sono minimi e non giustificano un investimento del genere».

Critica sul progetto anche la consigliera di minoranza Carmen Jacquemet: «Noi amiamo il Col de Joux e ne vogliamo fortemente la valorizzazione ma, quando si spendono soldi pubblici, bisogna essere certi di ottenere risultati adeguati alla spesa sostenuta. Lo studio della Dolomeet pare molto aleatorio, confronta il Col de Joux non già con altre località valdostane bensì con Ponte di Legno. Perché fare un doppione di ciò che esiste già e non pensare a qualcosa di veramente unico e innovativo? Perché non progettare e pianificare per ottenere qualcosa che rappresenti un valore aggiunto per la comunità intera di Saint-Vincent? Tutto viene fatto in modo frettoloso: prima la revisione, sostenendo che il futuro dello sci al colle è ancora di attualità, poi si vira verso il “bike park”, quasi a voler giustificare la spesa precedentemente sostenuta».

Sul tema interviene anche Paolo Ciambi, ex presidente del Consiglio comunale: «Si dimentica che il parco divertimenti invernale al Col de Joux, vale a dire lo sci, ha avuto il suo momento d’oro fra il 1999, anno di costruzione della seggiovia, e il 2014, ultimo anno con neve sufficiente. Nonostante questo, la collina di Saint-Vincent ha proseguito il suo inesorabile spopolamento. Non sarà dunque il parco divertimenti estivo, cioè il “bike park”, a cambiare le sorti di queste zone».

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