Ultimo saluto a Lino Enrietti, una vita tra “miasse” e canto

Ultimo saluto a Lino Enrietti, una vita tra “miasse” e canto
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Il paese di Quincinetto si è raccolto lunedì scorso, 11 marzo, nella chiesa parrocchiale, per tributare l’ultimo saluto a Giacomo Enrietti, detto Lino, scomparso sabato all’età di 95 anni, nella sua abitazione. Un personaggio molto noto in tutto l’eporediese e nella bassa Valle d’Aosta, che lo vedeva presente in ogni occasione di festa locale, sagra di paese, mercato o fiera con il suo camioncino adibito alla preparazione e alla cottura delle “miasse”, la tipica piadina croccante di farina di granoturco farcita con il salignun dei malgari quincinettesi o con la nutella per i consumatori più giovani.

Accanto a questa professione, che svolgeva assieme alla moglie Antonia, curiosamente omonima nel cognome, mancata il novembre dell’anno scorso all’età di 92 anni, il “re delle miasse” - come da tutti era considerato - era attivo da decenni anche nel ruolo di direttore della cantoria parrocchiale. In questa veste, non solo intratteneva ospiti e amici durante le varie occasioni di festa ma era pure chiamato a celebrazioni funebri su tutto il territorio per intonare i brani di accompagnamento del rito, pezzi in latino come il Miserere, il De profundis e la sua specialità, la Messa funebre di Lorenzo Perosi.

Particolarmente commossi dalla scomparsa del collega e amico i cantori del Coro La Rupe, che ricordano come proprio lui, prima dell’avvento di Dante Conrero nel 1962, fosse stato per un breve periodo il direttore dell’ensemble musicale. A seguito della morte dell’amata consorte, dopo 72 anni di vita coniugale, Giacomo Enrietti aveva accusato un duro colpo, iniziando a subire anche un peggioramento della salute che lo avrebbe portato a sostenere un futuro intervento chirurgico. La coppia aveva due figli, Rinuccia e Pier Battista, e per diverso tempo, prima di dedicarsi definitivamente all’attività fieristica con le miasse, aveva gestito il bar Rosa Rossa di Pont-Saint-Martin.

Anche il sindaco di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca ha ricordato l’amico scomparso: «Ad ogni iniziativa ai Balmetti eri sempre prese con tua moglie, dopo tanti anni di promozione delle miasse in tutte le piazze, ora prova lassù, saranno gradite anche lì».

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