Ultimi giorni per visitare “Da altri mondi”

Ultimi giorni per visitare “Da altri mondi”
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Compare anche lo stesso Fabio Cuffari nelle opere a pastello che ha realizzato e che sono esposte alla Tour de l’Archet di Morgex fino a domani, domenica 8 gennaio, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. L’artista di Charvensod ha inaugurato la sua prima mostra personale intitolata “Da altri mondi” sabato 10 dicembre e ha condotto diverse visite guidate per spiegare la genesi di ciascuna delle 15 opere presenti nell’allestimento. «Ogni quadro - racconta Fabio Cuffari - ha come modello una persona che conosco, che fotografo con abiti e luci adatti. Poi, in un mese circa, realizzo il ritratto, usando pastelli e gessetti». Dalle suggestive ambientazioni in cui sono inseriti i personaggi emerge l’amore per il fantasy, per la natura, per “altri mondi” che assumono tratti caravaggeschi. Lui si è il protagonista nell’opera che dà il titolo alla mostra, un astronomo, mentre un altro autoritratto, ancora più riconoscibile, è la testa di San Giovanni Battista nel quadro di San Grato. Opere già premiate in concorsi nazionali e internazionali sono quelle che raffigurano il padre di Fabio, Salvo Cuffari, in “Lumi” e la madre, Marcella Dialley, in “La Dama Paziente”, mentre il fratello Luca è in “E Venne Il Giorno”. Ci sono poi Joe Buccarano in “Buio” e Andrea Cadioli in “Il Re Viaggiatore”.

Un capitolo particolare è costituito dal trittico “I Santi”: l’artista di Jovençan Elso Montrosset è San Grato, Matteo Ricciotti di La Salle è Giovanni Evangelista e Daniele Gay, di Derby a La Salle, interpreta Sant'Antonio Abate. Le opere, in tutto 5, saranno poi posizionate nell’oratorio di Pont de la Sée a Valtournenche. «Un giorno, salendo verso il Breuil, appena al di sotto del Gouffre des Busserailles, - riferisce il sindaco Jean-Antoine Maquignaz - ho notato che gli affreschi dell’oratorio con il passare degli anni si erano cancellati. Mi sono quindi mosso, a titolo personale, per ripristinare le opere e mi sono rivolto al parroco don Paolo Papone». Esperto di arte sacra e presidente dell’Académie Saint Anselme, don Paolo Papone aggiunge: «Dopo essermi consultato con o storico dell’arte Federico Zoja, a settembre 2021 ho contattato Fabio Cuffari. Avevo visto alcune sue opere e ne ero rimasto molto colpito. L’oratorio è un pilone votivo, con 5 riquadri originariamente dipinti su lastre di metallo da Leonardo Roda, a inizio Novecento: al centro la Pietà, a sinistra e a destra Sant’Antonio abate e San Grato, all’esterno San Giovanni evangelista e San Giuseppe con il Bambino. Sono parroco a Valtournenche ormai da 15 anni e già all’inizio del mio incarico le lastre erano deteriorate. Nel 2020 le lastre sono state smaltate di nero, con un risultato che qualcuno trova alquanto inquietante, al punto che il sindaco Jean-Antoine Maquignaz si è offerto di finanziare un intervento risolutivo». Per preservare i pastelli dalle intemperie, l’artista ha proposto di esporre riproduzioni fotografiche su materiale resistente, mentre gli originali saranno conservati al riparo.

«La realizzazione di San Grato è stata, fra tutte le opere, molto particolare. - afferma Fabio Cuffari - Con il supporto e l’assistenza della direttrice dell’Ufficio diocesano beni culturali Roberta Bordon, abbiamo potuto realizzare gli scatti con Elso Montrosset nel Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta. Elso Montrosset ha indossato abiti vescovili autentici e lo abbiamo fotografato».

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