Tutto esaurito giovedì scorso a Valpelline per l’incontro con i campioni Federica Brignone e Federico Pellegrino

Tutto esaurito giovedì scorso a Valpelline per l’incontro con i campioni Federica Brignone e Federico Pellegrino
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Tutto esaurito nella serata di giovedì scorso, 13 luglio, a Valpelline, all’incontro con i campioni dello sci Federica Brignone e Federico Pellegrino. Quasi cento persone hanno gremito la sala per oltre un’ora e mezza di racconti e curiosità. Sportive, ma non solo.

Per Federica Brignone lo sport è, innanzitutto, passione e voglia di raggiungere sempre nuovi obiettivi. «Quando ho cominciato il mio sogno era entrare in Asiva. - ha raccontato Federica Brignone - Poi, una volta in Asiva, entrare in Nazionale. Poi poter gareggiare in Coppa del Mondo. Poi, magari, vincere in Coppa. E’ stato un crescendo, ma senza voler strafare. Alzavo sempre di più l’asticella, contando su me stessa, perché sapevo che se mi impegnavo avrei avuto possibilità per arrivarci. Certo, ci sono state anche sconfitte e delusioni, ma anche questi passaggi a vuoto sono serviti. Ti aiutano a crescere». In risposta a una domanda del pubblico sulle sue colleghe di Coppa, e in particolare su Mikaela Schiffrin, ha detto: «Penso che sia programmata per vincere. Non posso dire che sia la mia migliore amica, ma forse è per il suo carattere. Espansiva in pubblico, molto più riservata in privato. Le mie colleghe in azzurro? Siamo un bel gruppo. Tutte ad alto livello. Questo aiuta anche negli allenamenti a dare il massimo. E’ uno stimolo in più».

Per Federico Pellegrino, invece, quello che conta di più, nello sport, è la “testa”. «Io so di non essere atleticamente forte, forse, come molti miei avversari. Non sono palestrato. - ha rivelato - Fisicamente sono piuttosto piccolino rispetto a molti miei avversari, ma quando arriva il momento giusto e so che mi sono preparato a dovere, non temo nessuno. Scatta qualcosa. Poi ci possono essere anche le giornate storte, ma come ha detto Federica, è anche da quei momenti che impari». Anche per lui la domanda sul suo più temibile avversario: Johannes Klaebo. «E’ indecifrabile. Ci conosciamo e ci rispettiamo. Ma come tutti i norvegesi, vivono in un mondo tutto loro. Sono dei fenomeni ma non dei grandi campioni di simpatia. Se, invece, volete sapere quale è stata la mia più grande soddisfazione... Quando ho battuto per la prima volta mia fratello maggiore in una gara di fondo!»

L’incontro si è chiuso con i campioni a firmare autografi e scattare foto insieme ai ragazzi dello Sci Club Bionaz-Oyace.

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