Tutto esaurito a Courmayeur per Nimsdai Purja, l’alpistar che ha scalato le 14 vette del mondo in 6 mesi
Nella serata di sabato scorso, 10 febbraio, più di 300 persone sono accorse al Courmayeur Sport Center per ascoltare la conferenza di Nirmal “Nimsdai” Purja, l’alpistar nepalese dei 14 Ottomila conquistati in poco più di 6 mesi.
Da una foto di famiglia
La prima slide della lunga presentazione è una vecchia foto di famiglia, risalente alla metà degli anni Ottanta.
“Eravamo davvero poveri, - racconta - per mangiare della carne bisognava aspettare Natale, per non parlare di vestiti o altro: non avevamo neanche delle infradito da metterci ai piedi”. Nimsdai segue le orme dei suoi fratelli più grandi e decide d’intraprendere la carriera militare. Inizia ad allenarsi duramente per entrare nei Gurkha, unità scelta della British Army i cui soldati vengono arruolati tra la popolazione Gurkha del Nepal e dell’India settentrionale.
“C’erano 32mila domande di ammissione per 320 posti disponibili”, spiega ancora Nims. “Mentre studiavo mi alzavo la mattina prestissimo, mi facevo 30 chilometri di corsa prima che gli altri si svegliassero, per allenarmi. Ci sono migliaia di motivi per non fare qualcosa, ma quando hai la volontà poi trovi anche il modo per farla”
La prima grande impresa della sua vita arriva quando viene selezionato per il corpo speciale britannico Royal Navy’s Special Boat Service (SBS), unità d’élite dell’esercito britannico, specializzata in raid segreti sotto copertura: è il primo nepalese a riuscirci. “Mi svegliavo all’una di notte e partivo con uno zaino da 20 chili, facevo attività in palestra, tornano e andavo a lavorare. Poi dopo il lavoro, altri 20 chilometri a piedi, 60 in bici e poi 100 vasche a stile libero. Per 6 mesi, 6 giorni a settimana, senza lamentarmi”.
“Non avevo mai pensato di diventare un alpinista, né di scalare l’Everest, non l’avevamo mai neanche visto” racconta, “Eppure tutti i colleghi mi chiedevano del Nepal, del mio paese e delle mie montagne”.
Nel 2012 un’escursione al Campo Base dell’Everest accende la sua passione per la montagna, intraprende la carriera di scalatore a tempo pieno nel 2019, quando lascia l’esercito per la montagna.
“Scalare le 14 vette nella Zona della Morte in soli 6 mesi era impensabile: - confessa - il precedente record era di 7 anni e nessuno credeva che ce l’avrei fatta, tutti mi davano del folle: famiglia, amici, colleghi e sponsor. Così ho spiegato loro che se avessi fallito, solo poche persone ne avrebbero sofferto. Se invece il progetto fosse riuscito, l’alpinismo sarebbe cambiato per sempre e con esso il ruolo e la figura dello sherpa. Gli sherpa sono i migliori alpinisti al mondo, bisognava solo dimostrarlo”.
La fama, le critiche e le invidie dividono il team e Nimsdai Purja deve ricostruire il gruppo per la sua nuova impresa: scalare il K2 in inverno. Il 16 gennaio 2021 la notizia fa il giro del mondo. “E’ stata una gioia incredibile arrivare in vetta cantando insieme l’inno nepalese”.
Un po’ di promozione
Con le slides presenta prima le attività della sua compagnia di guide, la Elite Expeditions, che si occupa ancora oggi di scalate per clienti facoltosi, e poi la sua fondazione - la Nimsdai Foundation - con la quale raccoglie soldi per aiutare la sua popolazione e più in generale per portare avanti azioni di sensibilizzazione e contrasto rispetto ai grandi cambiamenti climatici in atto. “Ora la mia nuova sfida è di restituire qualcosa alle persone, aiutare le persone. Come? Il 5 per cento di tutto ciò che incasso va alla Fondazione per aiutare la gente”. Nirmal “Nimsdai” Purja ormai è anche un marchio, così sullo schermo appare un QR code che dà diritto ad uno sconto sul prossimo acquisto per il pubblico presente in sala: caschi, i ramponi, piccozze e moschettoni della serie Nimsdai X Grivel, frutto della collaborazione con l’azienda valdostana.