Tutti uniti contro la piaga della violenza sulle donne

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Sono numerose le iniziative organizzate in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Tra queste non mancano quelle dei sindacati.

“Donne in guerra”, mostra fotografica alla Cgil

Mercoledì 23 novembre, nel salone della Camera del Lavoro della Cgil, in via Binel ad Aosta, è stata inaugurata la mostra fotografica “Donne in guerra” di Ugo Lucio Borga, visitabile senza scadenza e con ingresso libero, da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Gli scatti sono stati realizzati in Paesi che patiscono conflitti armati: Afghanistan, Iraq, Somalia, Repubblica Centrafricana con il pensiero all’Ucraina. «Abbiamo voluto questa mostra in occasione del 25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che quest'anno per le iniziative regionali ha come tema conduttore il corpo delle donne, per sensibilizzare a 360 gradi. - ha evidenziato durante l’inaugurazione Simona D’Agostino, storica e delegata per le pari opportunità della Cgil Valle d’Aosta - Spesso queste giornate sono effimere celebrazioni, a volte anche troppo istituzionalizzate. La mostra organizzata in un luogo accessibile come la Cgil ha il vantaggio di essere osservata da chiunque entri, sperando che induca a una riflessione profonda su che cosa significhi essere donna in certi luoghi del mondo e anche da noi». Il fotografo Ugo Lucio Borga ha precisato: «Ho voluto raccontare come cambia la condizione delle donne coinvolte in un conflitto armato a seconda della cultura dei paesi e della loro latitudine. Ci sono molte situazioni in cui le donne sono colpite perché rappresentano la parte forte, le fondamenta della società, altre in cui combattono, con rinunce personali importanti o ancora il contesto iracheno, in cui sono diventate kamikaze».

«La Cgil è sempre stata attenta al tema delle politiche di genere e della lotta alla violenza sulle donne. - ha aggiunto Vilma Gaillard, segretaria della Cgil Valle d’Aosta - Il nostro sindacato ha una ricca storie di donne, 116 anni della nostra fondazione caratterizzati anche dalle prime organizzazioni delle lavoratrici negli anni del fascismo e del dopoguerra».

Savti: due progetti contro le discriminazioni di genere

“Noi e il nostro corpo” e “Quando sarò grande” sono invece i 2 temi del progetto “Fare pari”, rispettivamente per la scuola dell’infanzia e per la primaria, proposti dall’associazione Solal e patrocinati dal Savt, che sensibilizzano alla lotta contro le discriminazioni di genere. L’iniziativa è stata presentata nella sede del Savt ad Aosta giovedì 24 novembre, alla vigilia della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. «Siamo profondamente convinti che la lotta contro la violenza di genere cominci dal contesto educativo - spiega Sonia Chabod, membro del Comité Confédéral del Savt - L’iniziativa è nata dai suggerimenti di una nostra funzionaria, Sabrina Borre, tornata per passione ad insegnare. Abbiamo ricevuto molte adesioni da parte delle scuole e abbiamo scelto l’Istituzione scolastica Grand Combin come “pilota” per un progetto che potrà proseguire anche in futuro».

«Abbiamo accolto la proposta con interesse - commenta la dirigente scolastica Emanuela Bobbio - riscontrando subito il coinvolgimento delle insegnanti». Gli incontri sono iniziati nel mese di novembre, coinvolgendo più di 100 alunni, tra scuola dell’infanzia e primaria, a Doues, Gignod, Oyace, Roisan, Valpelline e Variney.

«Nella scuola primaria abbiamo avviato la riflessione chiedendo ai bambini cosa vogliono fare da grandi. - spiega Viviana Rosi di Solal - Spesso ripetono quello che pensano sia il lavoro dei genitori, poi si ragiona insieme e la visuale si allarga. Abbiamo proposto un lavoro su personaggi femminili già trattati in libri per l’infanzia, come Frida Kahlo e Marie Curie. Ai bambini chiediamo di inventare storie in cui queste donne si incontrano e poi facciamo realizzare loro dei fumetti». La seconda parte, il fumetto, è guidata da Erika Centomo: «Nelle storie inventate dai bambini per esempio Frida e Marie incontrano un cagnolino in difficoltà: la scienziata lo cura e la pittrice gli dedica un disegno per tirarlo su di morale. Anche i bambini più piccoli, della scuola dell’infanzia, riescono ad interpretare con disegni e fumetti storie che, per esempio, riguardano insetti che si aiutano a vicenda ed imparano a volare». Classi piccole vengono unite per il progetto, mentre a volte si tratta di pluriclassi, dove i bambini lavorano sia per età che tutti assieme. «Non si tratta di indottrinamento, il gender non c'entra. - aggiunge Viviana Rosi - Si tratta invece di valorizzare la propensione naturale dei bambini a lavorare insieme, a non essere discriminatori».

Soroptimist Club moltiplica le iniziativa antiviolenza

Un impegno per dire “no” alla violenza sulle donne attraverso la diffusione di volantini con lo slogan “Read the signs” e di sacchetti con l’invito a “Non accettare nessuna forma di violenza - Chiama il 1522”. A rinnovarlo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ricorre il 25 novembre, è il Soroptimist International che quest’anno ad azioni già collaudate affianca nuove iniziative per favorire l’emersione del fenomeno della violenza intra ed extra familiare e far arrivare alle donne il messaggio che possono ricevere l’aiuto necessario per non esserne più vittime.

Fino a sabato 10 dicembre, Giornata internazionale per i diritti umani, il Soroptimist International d’Italia, con il motto “Non accettare nessuna forma di violenza - Chiama il 1522”, conferma il suo sostegno alla campagna Orange in the world promossa dall’Onu, da UNWomen e dalla Federazione europea del Soroptimist.

L’arancione, colore simbolo di un futuro senza violenza di genere, caratterizzerà le azioni di sensibilizzazione che per 16 giorni ribadiranno la necessità di saper riconoscere i segnali di una relazione pericolosa e la possibilità di chiedere aiuto.

Novità di quest’anno è l’adesione del Soroptimist Italia alla campagna di comunicazione della Federazione europea “Read The Signs” per prevenire la violenza domestica. In Valle d’Aosta, in collaborazione con il Celva, l’iniziativa si concretizzerà nella diffusione di 800 volantini che in 8 punti sintetizzano i comportamenti attraverso i quali si esplicitano soprusi e prevaricazioni di cui le donne devono prendere coscienza per non esserne più vittime.

Su iniziativa del Soroptimist e in collaborazione con il Lions Club Aosta Mont Blanc lo slogan, in arancione su bianco, “Non accettare nessuna forma di violenza - Chiama il 1522” sarà riportato anche su 600 sacchetti di carta in distribuzione nella farmacia di Sarre e, grazie alla disponibilità dell’Aps di Aosta, nelle farmacie comunali del capoluogo.

Di arancione tornerà a colorarsi nei prossimi giorni l’illuminazione del Forte di Bard e del castello di Aymavilles. Un’azione simbolica che negli anni ha interessato vari monumenti o sedi istituzionali.

Ad essere riproposta dal Soroptimist, con il patrocinio del Comune di Aosta, anche l’esposizione sulla balconata della Banca Monte dei Paschi di Siena di uno striscione che, oltre al numero di servizio antiviolenza 1522 promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riporta i numeri telefonici del Centro donne contro la violenza di Aosta.

Da sinistra la segretaria della Cgil Valle d’Aosta Vilma Gaillard, Simona D’Agostino,

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