Turismo, tante preoccupazioni nelle valli del Grand Paradis

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Il possibile posticipo dell’apertura degli impianti di risalita che condizionerà la stagione delle grandi stazioni sciistiche è un problema relativo per le vallate del Grand Paradis che vivono soprattutto di un turismo diverso. La situazione, però, è tutt’altro che rosea, considerato che le vacanze di Natale non inizieranno neanche e che sul proseguo dell’inverno i timori superano di gran lungo le certezze.

A Rhêmes-Notre-Dame il classico fervore che precede le festività è stato sostituito da un clima di torpore. Lo conferma Milena Berthod, che con la mamma Guerrina Tussidor gestisce l’Hotel Granta Parey. “L’obiettivo era aprire a inizio gennaio con le piste da discesa, adesso non sarà più così. Ormai ci siamo abituati, questo è l’ennesimo problema di un inverno davvero difficile. Spero quantomeno che con il freddo si possa sparare la neve per le piste di fondo, se non altro per avere qualcuno nei fine settimana”. Ancora da capire, quindi, quando aprirà il Granta Parey. “La verità è che le vacanze di Natale, per noi, valgono il 40 per cento del fatturato della stagione invernale: di fatto già oggi questo 2020/2021 è senza prospettive. Speriamo di salvare almeno le settimane bianche: i mesi di febbraio e marzo sono vitali, a questo punto. Abbiamo pure tante prenotazioni: non abbiamo chiesto caparre e speriamo che per quel periodo la situazione sanitaria possa permetterci di lavorare”.

Filippo Gérard, presidente dell'Adava, è albergatore a Cogne. “L'Hotel Sant'Orso e la Cave de Cogne, osteria nella piazza del Municipio, resteranno chiusi fino a venerdì 22 gennaio. L'Hotel du Grand Paradis riaprirà i battenti la settimana successiva, venerdì 29 gennaio. Il problema è che si tratta di date che abbiamo già cambiato non so quante volte. E' una situazione di incertezza che somma danni a danni. A questo si aggiunga che non potranno aprire i centri benessere, e per noi non è secondario, e che non sappiamo nulla sulle piste di discesa. Sì, è vero, Cogne in inverno punta soprattutto sullo sci nordico. Però anche il fondo non può esserci molto d'aiuto se rimangono chiusi i confini tra le regioni”.

Se a Valsavarenche Gianni Alberto dell’Hostellerie du Paradis dice soltanto di “Essere in attesa di capire quando ci lasceranno aprire”, a Valgrisenche si teme pure per l’eliski, una pratica molto in voga tra i turisti stranieri che quest’anno - però - potrebbero avere molti problemi a venire in Valle d’Aosta. “Solitamente apriamo l’albergo il 27 dicembre, quest’anno avevamo pensato al 7 gennaio ma a questo punto non abbiamo ancora idea di cosa faremo. - ammette Lory Glarey dell’Hotel Perret - La Valgrisenche ha gli impianti di risalita però la nostra maggiore fonte di reddito è l’eliski, attività per la quale al momento non abbiamo certezze. Temo che la stagione sia già compromessa nonostante non sia ancora neppure iniziata”.

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