Turismo, l’ondata di maltempo presenta il conto: perdite fino al trenta per cento
La situazione sta tornando lentamente alla normalità nei comprensori sciistici della nostra regione. La neve, materia prima fondamentale nei domaines skiables, è arrivata in abbondanza. Fin troppa, tanto da compromettere la fruibilità delle piste proprio nel periodo di maggiore afflusso, vale a dire durante le feste.
«Ora è tutto tranquillo, il tempo è buono e stiamo procedendo con la pulizia dei parcheggi, con il ripristino della viabilità e man mano provvederemo alla riapertura degli impianti. - commenta Federico Maquignaz presidente della Cervino Spa - Purtroppo, è inutile negarlo, le vacanze di Natale sono andate male, soprattutto rispetto all’annata record del 2016. Siamo partiti decisamente in salita, con la mancanza di neve, poi abbiamo registrato giornate molto negative a causa del vento. Un inizio di stagione decisamente sotto tono. A ciò si sono aggiunte le condizioni meteo estremamente negative degli ultimi giorni. Eravamo pronti per dare il massimo, ma contro la natura non si può andare. D’altra parte, la priorità era creare le condizioni per garantire la massima tranquillità a residenti e turisti».
Il Presidente delle Funivie del Cervino sostiene che è ancora presto per tirare le somme, comunque a livello di incassi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la perdita dovrebbe aggirarsi intorno al 15-20 per cento. Analoga sarebbe la percentuale relativamente alle presenze.
Una situazione sicuramente non facile da gestire anche per la Pila Spa, che gestisce pure gli impianti delle piccole stazioni di Cogne e Crevacol.
«Fino a domenica 31 dicembre a Pila abbiamo lavorato regolarmente ed eravamo in linea con gli anni passati. Poi purtroppo, come tutti, abbiamo dovuto fare i conti con il maltempo e chiudere diverse zone del comprensorio, con la conseguente riduzione delle tariffe degli skipass, passati da 39 a 20 euro. - dichiara Davide Vuillermoz, presidente della società di gestione - I dati relativi ai primi 10 giorni dell’anno evidenziano un calo del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che però, lo ricordiamo, era stato eccezionale. Se raffrontiamo i numeri con quelli di 2 o 3 anni fa, siamo ancora in linea. E’ grande la soddisfazione invece per i risultati di Crevacol che alla fine del 2017 registrava un più 90 per cento e che al 10 gennaio, grazie alla presenza di un importante tour operator inglese, si attesta ancora su un più 68 per cento. Cogne al 31 dicembre 2017 toccava un più 20 per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, vantaggio che purtroppo è stato annullato, a causa dei noti problemi meteo, nei primi 10 giorni di gennaio. Per il momento quindi siamo ancora in pari».
Nei giorni scorsi ci si è occupati del ripristino: «Abbiamo dovuto provvedere alla messa in sicurezza di alcune parti dei tracciati, con reti piegate dal forte carico di neve. La notizia positiva, in questo quadro, è che siamo riusciti a rimanere sempre aperti, almeno in alcune piste. Le lezioni di sci per principianti organizzate dai tour operator sono state garantite, seppure in condizioni limitate. Ora speriamo in una seconda parte di stagione meno problematica, le condizioni al momento sono ottime», conclude Davide Vuillermoz.
Cifre alla mano, dal 1° dicembre 2017 a domenica scorsa, 7 gennaio 2018, si parla di un calo del 27 per cento (rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione) per il comprensorio del MonterosaSki. «Noi eravamo pronti a proporre le piste nelle migliori condizioni - dice il presidente Giorgio Munari - Purtroppo contro la natura possiamo fare ben poco. In particolare a sabato 23 dicembre avevamo il 95 per cento del comprensorio assolutamente a posto, pronto per gli sciatori. Poi vento, neve e pioggia. Quando la meteo è favorevole, lavoriamo tantissimo, come è successo il 31 dicembre».
Anche a Courmayeur non se la passano bene. «Abbiamo chiuso il 2017 con un meno 16 per cento considerando il periodo dall’apertura degli impianti ai primi giorni di quest’anno, messo a confronto con lo stesso periodo della scorsa stagione. Con la fine delle vacanze di Natale, ci avviciniamo al meno 20 per cento» afferma Gioachino Gobbi, presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie. «Attenzione però: l’anno scorso per noi è stato un anno speciale, perchè a Chamonix non avevano neve per cui venivano tutti a sciare da noi. Se prendiamo in considerazione gli ultimi 5 anni infatti direi che “siamo in pari”» conclude.
Pessimismo a La Thuile, «certo il maltempo ci ha creato grossi problemi» conferma Killy Martinet presidente delle Funivie del Piccolo San Bernardo. «Cifre ancora non ne abbiamo, ma il calo rispetto all’anno scorso è sicuramente importante. Anche perchè in quel periodo avevamo lavorato tantissimo, eravamo gli unici ad avere la neve....» conclude Martinet.
Pure gli albergatori fanno i conti e quando si tratta di tirare le somme c’è poco da stare allegri. «Anche per noi questa ondata di maltempo rappresenterà una perdita, - rileva Filippo Gérard, presidente dell’Adava - è stata proposta male a livello nazionale dai media. Abbiamo avuto tante disdette, con gente che aveva paura di trovarsi in una situazione tipo Rigopiano. Una perdita stimabile tra il 10 e il 20 per cento a seconda delle aree geografiche, per ciò che concerne le vallate laterali».