Tunnel del Monte Bianco, cronoprogramma rispettato per la riapertura lunedì 16 dicembre

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Sono trascorse 12 settimane dall'avvio del cantiere test per il risanamento della volta del Traforo del Monte Bianco. Pure dal lato francese si procede in modo spedito, anche se i lavori sono diversi, per via della conformazione del Monte Bianco. Questi interventi strutturali hanno un costo di 24 milioni e verranno riproposti per lo stesso periodo il prossimo anno.

Il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco resta oggetto di dibattito e mediazione tra Italia e Francia. In primavera dovrebbe diventare operativa invece la seconda canna autostradale del Frejus, dove ora si concentra il 38 per cento del traffico deviato dalla Valle d'Aosta.

Per il cantiere sono stati organizzati più turni per coprire 24 ore, 7 giorni su 7: i lavori alla volta del traforo - chiuso da lunedì 2 settembre - procedono spediti come da cronoprogramma, per garantire la riapertura di lunedì 16 dicembre come assicurato dai vertici del Tunnel in un incontro con i giornalisti nei giorni scorsi. Si è intervenuti su 2 tratti, uno a 2 e l’altro a 8 chilometri dall’imbocco francese, per un totale di 600 metri di volta.

Lo stop al traffico consente pure altri interventi, come l’allargamento della rampa del tunnel, la riqualificazione del portale termografico, l’installazione di sistemi paravalanghe al piazzale, l’installazione dell’illuminazione a led.

Le indicazioni giunte dai lavori in corso confermano la validità delle soluzioni tecniche e delle modalità realizzative messe a punto, per cui è confermata la pianificazione di una chiusura analoga di 15 settimane per il 2025. L’intervento riguarderà altri 600 metri di volta.

Il periodo di chiusura sull’anno prossimo resta da definire. Sono state monitorate le deviazioni dei flussi di traffico nel periodo di chiusura.

Per il traffico leggero, il 38 per cento dei mezzi che transitavano nel Monte Bianco ha scelto il tunnel del Fréjus, mentre il 28 per cento il traforo del Gran San Bernardo. La restante percentuale non si è spostata o ha utilizzato i colli nel loro periodo di apertura. Il 92 per cento dei mezzi pesanti si è spostato sul Fréjus. Per ridurre al minimo la cassa integrazione, il gestore ha concentrato le attività di formazione del personale in questi mesi, reimpiegandolo in altre attività.

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