Tsan, lo Scudetto è del Montjovet: nella finalissima di Pollein ha vinto la squadra con la difesa migliore

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L’esperienza ha avuto la meglio sulla gioventù. La finale di serie A di tsan di domenica scorsa, 20 giugno, ha premiato il Montjovet, una delle squadre più forti dello tsan degli ultimi 10 anni che grazie alle ottime prestazioni dei suoi solisti - uno su tutti Remy Péaquin, che ha posato 843 metri in sole 8 buone - ha conquistato uno Scudetto al quale credevano in pochi dopo la sconfitta della prima fase con il Brisma.

Invece il Montjovet è risorto dalle sue ceneri, come l’araba fenice. Il ko contro i blustellati che aveva costretto la squadra della Bassa Valle al secondo posto nel girone ha permesso al Montjovet di trovare nuovamente quel pizzico di cattiveria agonistica in più necessario per andare fino in fondo.

Ha vinto la squadra migliore: il punteggio finale è eloquente, la prima tchachà di Riccardo Brusa e compagni è stata giocata ai limiti della perfezione. Se nella prima fase del torneo il Montjovet non ha mai brillato le vittorie contro il Châtillon domenica e contro il Chambave la settimana precedente legittimano il successo finale. Il Chambave era l’unica squadra imbattuta del torneo, il Châtillon il “nuovo che avanza”: niente da fare, però, contro un Montjovet che è stato più squadra di tutti.

Lo dimostrano i dati della difesa: nel primo attacco di domenica scorsa a Pollein il Châtillon ha posato appena 12 buone (e 1.131 metri), complice una plasse impenetrabile degli avversari. Il Montjovet è scappato subito via - 23 tsan posati a terra - anche se in fase di trasformazione il collettivo della Bassa Valle non ha brillato. 1.789 metri, di cui 609 (in 6) del capitano Remy Péaquin, l’uomo giusto al momento giusto per il Montjovet. Senza di lui la squadra, almeno in fase realizzativa, ha qualche lacuna, ma il gap creato dalle palettate del capitano ha permesso al Montjovet di costruire il suo Scudetto. Nella seconda tchachà il Montjovet ha piazzato ancora tante buone - 21, 1.300 metri - imitato però dagli avversari (22, 1.713 metri). L’esultanza del Montjovet è però scattata al momento dell’eliminazione di Mathieu Brunod, l’uomo che poteva cambiare la gara: il giovane talento dello tsan aveva messo a segno 2 buone nel primo attacco (226 metri) e nel secondo è stato eliminato al secondo turno di battuta. Per lui 128 metri - totale di 354, impressionante considerando la giovane età - che però non sono serviti a ribaltare un Montjovet davvero quadrato e compatto.

Premiate le altre squadre

Alla Grand Place di Pollein, complice un inizio di ritorno alla normalità, c’è stato anche il pubblico ad assistere alla finale. Non si sono registrati i numeri degli anni passati, però vedere qualche decina di persone a bordo del terreno di gioco è stato un bel messaggio da lanciare al termine di una stagione primaverile complicata. Il torneo di tsan è partito domenica 2 maggio, dopo settimane di attesa e calendari stravolti nei giorni precedenti il via. Per il nuovo direttivo presieduto da Michel Isabellon la finale di domenica completa un mese e mezzo di lavoro delicato e importante, culminato con la premiazione delle 5 squadre che hanno trionfato in questa strana primavera 2021. Oltre alla festa del Montjovet per lo Scudetto, a Pollein c’è stata gloria anche per le sezioni di Verrayes, Brusson e Challand-Saint-Anselme: con una delegazione limitata nei numeri il Verrayes ha salutato la vittoria della squadra III nel torneo di serie B e della selezione giovanile in quello Juniores, mentre Brusson e Challand hanno trionfato rispettivamente in serie C e tra le donne.

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