«Troppe notizie contrastanti, come facciamo a fidarci ancora di quello che ci dicono gli scienziati?»

«Troppe notizie contrastanti, come facciamo a fidarci ancora di quello che ci dicono gli scienziati?»
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Siamo nel vivo della campagna vaccinale e nei giorni scorsi le autorità della nostra regione hanno indicato gli obiettivi che si intendono raggiungere: prima dose almeno all’80 per cento dei residenti entro la fine di luglio. Nel frattempo quotidianamente attraverso gli organi di informazione e i social arrivano polemiche sui vaccini. Cosa ne pensano i valdostani?

Riccardo Casini: «Diciamo che non mi fido più molto però la mia mancanza di fiducia deriva dal fatto che ultimamente sono emerse troppe notizie in contraddizione tra di loro e questo ovviamente determina incertezza o quantomeno esitazione».

Daunia Brunet: «Non mi sono ancora sottoposta a vaccino e sono piuttosto preoccupata soprattutto alla luce delle ultime notizie in relazioni ad alcune morti dopo la somministrazione. Ho perso soprattutto la fiducia a causa di informazioni contrastanti come per esempio che alcuni vaccini vadano bene per gli over 18, poi hanno riferito per gli over 30, poi over 40 adesso over 60. Bisogna mettersi dalla parte dei cittadini: di fronte a tutte queste incertezze come fanno ad orientarsi e soprattutto a fare in modo di accordare la propria fiducia alla scienza? Lo dimostra il fatto che ultimamente molte persone rendono a non sottoporsi a vaccinazione per paura e insicurezza».

Lorenzo Ielasi: «Non mi sono ancora sottoposta a vaccinazione, purtroppo le ultime notizie di cronaca non sono delle più confortanti, soprattutto dopo l’ennesimo decesso della 18enne di Sestri, morta a distanza di alcuni giorni dalla somministrazione di AstraZeneca, la gente tende a non fidarsi più delle risposte della scienza piuttosto vaghe a e confuse. Liguria, Lombardia e Piemonte hanno sospeso la somministrazione di AstraZeneca, a scopo precauzionale. Poi i virologi e gli scienziati hanno riferito che comunque andava reinserita nel piano vaccinale: ma come facciamo a fidarci noi di chi prima dicono una cosa e il giorno dopo un’altra?»

Mathieu Zavattaro: «Nonostante le ultime polemiche mi sono sottoposto a vaccinazione con AstraZeneca, ora dovrò sottopormi al richiamo e non nascondo la mia preoccupazione e le molte perplessità in relazione ad alcuni decessi subito dopo la somministrazione. Credo che le morti siano dovute a problematiche di ordine personale, forse alcune persone non sapevano di essere affette da determinate patologie che le rendevano fragili o stavano assumendo farmaci che contrastano con le componenti presenti presenti nei vaccini inoculati».

Silvia Casini: «Ho notato esitazione negli ultimi aggiornamenti forniti dagli scienziati e virologi che spesso non sono nemmeno d’accordo tra di loro, soprattutto in relazione delle priorità delle fasce di età. Inutile sottolineare che se le notizie sono poco chiare la gente inizia ad avere alcuni dubbi e più in generale si crea il caos. Occorrono al più presto informazioni chiare e rassicuranti».

Mina Melillo: «Sono rimasta profondamente colpita dalla morte della 18enne di Genova, a cui era stato somministraro il vaccino AstraZeneca: solo l’ultima di una serie di morti sospette. Eppure in base a quanto dichiarato dalla scienza questi decessi sarebbe dovuti a intolleranze personali o problematiche riconducibili alla reazione con altri farmaci. Insomma AstraZeneca prima è stato sospeso poi ripristinato, poi nuovamente sospeso e ancora riabilitato, prima dicono una cosa poi il giorno dopo smentiscono e nel frattempo consapevoli di queste improvvise anche se probabilmente accidentali morti mi chiedo: con quale stato d’animo i cittadini vanno a vaccinarsi?».

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