Trenino di Cogne: la galleria del Drinc sarà utilizzata per far passare acqua, fibra e gas
Per la galleria del collegamento ferroviario Pila-Cogne, mai entrato in funzione, la maggioranza regionale «intende valutare un utilizzo infrastrutturale per un eventuale passaggio di condutture, ad esempio per acqua, gas o fibra ottica. Ed è per questo che gli assessori Marco Carrel e Davide Sapinet stanno collaborando con gli enti del territorio per approfondire queste valutazioni». Lo ha detto giovedì scorso, 4 marzo, in aula - durante l’ultima seduta del Consiglio Valle - l'assessore ai Trasporti, Luigi Bertschy, rispondendo al gruppo Rassemblement Valdôtain che aveva presentato una mozione, poi ritirata, per «valutare nell'ambito dello studio di approfondimento del collegamento tra Pila e Cogne una eventuale soluzione alternativa che miri a recuperare l'attuale tracciato della linea ferroviaria tra le località di Epinel e Eaux-Froides, senza escluderne anche la potenziale trasformazione in tracciato ciclabile, pedonale ovvero anche con altri mezzi alternativi».
«Per questa maggioranza è fondamentalmente corretta la scelta di mantenere inaccessibile la galleria», come deciso nel 2012, ha detto Luigi Bertschy. Si tratta, ha spiegato l'assessore, di una «galleria di quasi sette chilometri, ci sono molti tratti soggetti a infiltrazioni d'acqua e distacco di rivestimenti della volta. La larghezza è tale che non potrebbero incrociarsi due veicoli e per consentirne l'accesso pubblico bisognerebbe garantire sistemi di illuminazione e sicurezza in linea con le normative attuali. Il potenziale della galleria come via di transito è quindi al momento molto basso e ci si troverebbe di fronte a costi molto ingenti per avere una infrastruttura limitata nella capacità, dai costi di investimento e gestione molto alti e forse meno sicuri di altre ipotesi al vaglio». Inoltre, «rispetto alle ipotesi di percorso ciclopedonali si tratterebbe di passare quasi un'ora e mezza a piedi o mezz'ora in bici dentro una galleria fredda e umida».