Trenino di Cogne, la Corte dei Conti: «Ancora da recuperare 5,4 milioni»

Trenino di Cogne, la Corte dei Conti: «Ancora da recuperare 5,4 milioni»
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Dei quasi 7 milioni di euro che la Corte dei Conti in Valle d’Aosta deve ancora recuperare per le sentenze passate in giudicato, 5,4 milioni derivano da quella per il trenino Cogne-Pila. Il dato è emerso dalla relazione del procuratore regionale Giuseppe De Rosa in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 avvenuta giovedì scorso, 29 febbraio. Per realizzare il collegamento, mai entrato in funzione, furono spesi 29 milioni di euro. Nel 2016, la terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello ha ridotto da 13 a 6 milioni di euro la condanna al progettista della tramvia, l'ingegner Alberto Devoti, considerando che anche Regione, Ministero delle infrastrutture e ditte private avevano concorso causalmente alla produzione del danno erariale.

Di quella cifra, la Corte dei Conti ha ottenuto ad oggi meno di 600mila euro, dato che restano da recuperare 5 milioni 413mila 974 euro. Alla base della sentenza, secondo i magistrati contabili, errori e carenze di progettazione ed esecuzione dei lavori. I lavori per unire le 2località turistiche erano stati avviati nel 1985 e il progetto “congelato” nel 2008 dalla Giunta regionale, sino alla dismissione decisa nel 2012. Nel marzo del 2022 un’azienda con sede a Milano, la Valente spa, si era aggiudicata all'asta per 31.500 euro il materiale rotabile dell'ex tramvia.

L’ex Giunta Centoz nel mirino della Corte dei Conti

Inoltre la Procura regionale della Corte dei conti contesta all'ex Giunta comunale di Aosta guidata da Fulvio Centoz, all’allora segretario generale e all'allora responsabile del servizio finanziario, un presunto danno erariale di poco meno di 15mila euro. Il motivo? Il bilancio di fine mandato 2015-2020 «Riportava contenuti all’evidenza propagandistici» e realizzato con «Un incarico a professionisti esterni all'Ente». Diffusa nel febbraio di 4 anni fa, la relazione di fine mandato della Giunta Centoz era stata realizzata dalla società Acta consulting di Torino. Secondo il procuratore regionale della Corte dei conti Giuseppe De Rosa, la normativa prevede che «Il compito della redazione della stessa sia in capo al Servizio finanziario del Comune». Inoltre il bilancio di fine mandato «Non costituisce obbligo per gli enti locali dell'ordinamento regionale valdostano». Infine i «Contenuti all'evidenza propagandistici» - diversi da quelli chiesti dalla legge - sono in contrasto con «Il divieto di svolgimento, nel periodo elettorale, di attività di comunicazione non strettamente istituzionali» per gli organi comunali. Nel mirino della Procura contabile ci sono in particolare 2 deliberazioni di Giunta. A seconda dei ruoli, le contestazioni vanno da circa 110 euro fino, per l'ex sindaco Fulvio Centoz, a 2.600 euro. Ex membri di Giunta e dirigenti sono decisi a far valere le proprie ragioni nell'udienza in calendario nel prossimo maggio. Annunciando la pubblicazione del documento, 4 anni fa il Comune di Aosta aveva definito un «Obbligo» la relazione di fine mandato (in base all'articolo 4 del decreto legislativo numero 149 del 2011). «In ottemperanza alla massima trasparenza - si legge all’inizio della relazione - e alla non autoreferenzialità di questo tipo di comunicazione, ci si è basati su informazioni e dati ufficiali passati al vaglio del Consiglio comunale, Commissioni e del revisore dei conti».

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