Tragedia dello Zerbion, la Valle d’Aosta piange i suoi figli Jean Daniel Pession e Elisa Arlian
Martedì scorso, 4 giugno, è stato il giorno dell'ultimo saluto a Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian, le due giovani vittime di un incidente in montagna sabato scorso, 1° giugno. Insieme nella vita, legati in cordata poco prima di perderla, al termine delle operazioni di polizia giudiziaria del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono ritornate nei reciproci paesi.
Martedì mattina la chiesa di Antagnod ha accolto il funerale di Jean Daniel Pession (da tutti conosciuto come “JeanDa”), 28 anni (era nato il 19 settembre 1995), di Antagnod di Ayas, azzurro della nazionale di velocità. Nel pomeriggio invece, alle 15.30, nella chiesa del Villair di Quart è stato celebrato quello di Elisa Arlian, 26 anni (era nata il 29 settembre 1997), di Quart, maestra di sci a Saint-Barthélemy, insegnante di scuola primaria.
Presenti le istituzioni e il mondo della montagna, dai maestri di sci (lo erano entrambi) alle guide alpine: Jean Daniel Pession stava completando con successo il percorso per diventare aspirante. Presente con i suoi rappresentanti pure la Federazione degli Sport Invernali, per l'esperienza con lo sci di velocità e la Nazionale. Era conosciuto e apprezzato come volontario del soccorso.
Elisa Arlian sarà ricordata invece dall'Università della Valle d'Aosta: il prossimo lunedì 15 luglio, durante la sessione di Laurea in Scienze della formazione primaria, sarà osservato un minuto di silenzio. Elisa Arlian aveva concluso il percorso di specializzazione per il sostegno la scorsa estate e insegnava nella scuola elementare di Saint-Marcel.
Insieme nella vita, Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian sono morti dopo essere precipitati per 700 metri dalla cima del Monte Zerbion.
Difficile ricostruire la dinamica dell'incidente. Nella relazione trasmessa alla procura si esclude il cedimento di una cornice. A tradirli forse è stata una scivolata dovuta alla neve dura, di certo una fatalità, mentre procedevano in conserva sulla cresta a pochi passi dalla cima.
Per individuarli sono servite ore e ore di sorvolo: non vi erano tracce sulla roccia che lasciassero intendere che fossero caduti. Forse, mentre procedevano in conserva lungo la cresta che divide le pareti nord ed est, sono scivolati sulla neve o il terreno ha ceduto. Erano partiti al mattino presto per raggiungere una vetta che conoscevano entrambi. I familiari, non vedendoli rientrare, hanno chiamato la centrale unica del soccorso che ha subito attivato gli elicotteri. In tre si sono dati il cambio per trovarli, con gli equipaggi del soccorso alpino, della Guardia di finanza e i Vigili del fuoco. L'apparecchio delle Fiamme Gialle che rileva il segnale telefonico è riuscito ad agganciare le loro celle. Quando i tecnici si sono calati con il verricello li hanno trovati ancora legati insieme. Peraltro Jean Daniel era atteso alla finale dello tsan a Brissogne dagli amici, lui giocatore del Montjovet, tanto che lo speaker Cesarino Cerise ha più volte chiamato il suo nome su invito dei compagni che non riuscivano a trovarlo, pensando che fosse al campo.
«Una coppia straordinaria»Nella chiesa di San Martino ad Antagnod il parroco Fabrizio Balestra ha celebrato la Messa dell’ultimo saluto a Jean Daniel Pession (che lascia il padre Sandro, la mamma Teresa Bertolin e la sorella Giulia). «E’ bastato un attimo e un’escursione in montagna, un allenamento, un’occasione che avrebbe dovuto essere per rilassarsi e divertirsi si è trasformata in uno strumento di morte».
Francesco Rao, a nome dei maestri di sci valdostani, ha ricordato i risultati agonistici nelle discipline veloci (il 15esimo posto in Coppa del mondo nel 2021) e poi ha dedicato un pensiero ai due ragazzi insieme, «una coppia straordinaria non solo per la bellezza estetica, ma anche per la loro complicità e per l’amore che li legava». Alfredo Favre ha parlato di «Un ragazzone solare, pieno di entusiasmo e voglia di vivere, con un sorriso stampato sul volto, penso anche di notte. Faceva mille cose, nei suoi cassetti aveva mille progetti e inseguiva altri mille sogni».
Nella chiesa del Villair di Quart, un’amica di Elisa, con la voce spezzata dalla commozione, ha ricordato l’inizio della storia d’amore tra i due ragazzi: «Ricordo nel 2021, quando mi hai parlato di questo ragazzo, Jean Daniel, che aveva chiesto di incontrarti. E pensavo che dovessi piacergli veramente tanto per venire da Antagnod al lago d’Arpy a vederti».
Elisa Arlian (che lascia la mamma Vilma Désandré Lombard, il papà Mauro e la sorella Alice) era benvoluta da tutti e in particolare dagli alunni delle scuole primarie dove ha insegnato («Sei stata sempre gentile, anche quando non avevamo fatto i compiti» un pensiero letto dai bimbi durante le esequie) mentre il parroco Sergio Rosset, definendo la 26enne l’ha definita «quella pietra preziosa che non può mancare nella tua vita. Quell’angelo che ha aperto le ali per spiccare il volo».