Tragedia del ghiacciaio del Rutor, il pilota francese ricorre in Cassazione

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«Mi affiderò alla Corte di Cassazione, nella speranza, ancora una volta, che i giudici si avvalgano delle più attendibili e minuziose analisi scientifiche effettuate dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo per determinare le cause dell'incidente». Lo scrive in una lettera agli organi di informazione Philippe Michel, il francese di 66 anni, pilota e istruttore di volo, condannato in secondo grado, lo scorso aprile, a 4 anni e 6 mesi di reclusione per la tragedia del ghiacciaio del Rutor. Il 25 gennaio 2019, sono morte 7 persone nello scontro tra un aereo da turismo partito da Megève, in Francia, e un elicottero, che faceva servizio di eliski, con base a Courmayeur. Lo scontro, secondo i giudici, è avvenuto mentre l'elicottero stava decollando e l'aereo su cui si trovava Philippe Michel, con 2 allievi, era in fase di atterraggio sul ghiacciaio. A pilota viene contestato soprattutto di «Avere mancato di prestare attenzione durante il volo a vista, alla presenza di altri velivoli». Secondo la relazione pubblicata a giugno dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo («Fondamentale per la ricostruzione dei fatti» sostiene Philippe Michel), l'incidente è stato causato «Da una insufficiente attività di look-out da parte di entrambi gli equipaggi». Nel processo con rito abbreviato la Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado, riducendo però la pena inflitta - era di 6 anni e 8 mesi di reclusione - in virtù delle attenuanti generiche concesse per il risarcimento alle parti civili e l'assenza di pregiudizi penali.

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