Traforo del Monte Bianco: slitta di un anno la chiusura totale

Traforo del Monte Bianco: slitta di un anno la chiusura totale
Pubblicato:
Aggiornato:

La decisione è giunta nella serata di giovedì scorso, 7 settembre, al termine della riunione fiume della Commissione intergovernativa composta di rappresentanti dei Ministeri italiani e francesi: slitta di un anno il cantiere test al Traforo del Monte Bianco. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. I lavori sarebbero dovuti iniziare lunedì 4 settembre scorso per concludersi lunedì 18 dicembre. Poi la frana nella Maurienne che ha costretto a chiudere ai mezzi pesanti il Traforo del Fréjus ha portato prima ad un iniziale rinvio di una settimana e ora alla decisione finale di rimandare il cantiere test sulla volta del tunnel al 2024.

La Commissione intergovernativa ha deciso comunque durante il 2023 di portare avanti i lavori, improcrastinabili, necessari alla sicurezza del Traforo del Monte Bianco. Questo per soddisfare i migliori standard di sicurezza dei transiti, con alcune chiusure notturne e una chiusura di circa 6 o 7 settimane, presumibilmente nel mese di ottobre.

«Confermate le condizioni tecniche e di sicurezza per attuarlo, - dichiara il presidente della Regione renzo Testolin - il rinvio di un anno sui lavori della volta del tunnel del Monte Bianco è uno scenario ragionevole. È comunque importante che il Fréjus venga riaperto prima possibile. Siamo quindi a sollecitare risposte e impegni precisi anche da parte del Governo nazionale che possano darci certezze sulle situazioni di apertura dei valichi. Il sistema di viabilità della nostra regione è stato negli ultimi giorni sottoposto a significative criticità per essere da supporto al blocco del Fréjus. Testimonianza questa dell'importanza dei trasporti transalpini nel loro complesso. Un settore che ha bisogno di un grande attenzione in termini di risorse, di compensazioni e di personale - pure come Forze dell'Ordine - anche considerando per la Valle d'Aosta la prossima chiusura della tratta ferroviaria per i lavori di elettrificazione. Il nostro principale appello al Governo è di concretizzare senza indugio un continuo confronto diplomatico con la Francia per individuare e programmare il raddoppio nei prossimi anni del Traforo del Monte Bianco oltre che operare per garantire al Tunnel del Gran San Bernardo il prolungamento delle concessioni e a garantire gli indispensabili lavori di ammodernamento dell'infrastruttura».

«Raddoppio indispensabile»

Sul tema caldo del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani mercoledì scorso, 6 settembre, replicando a un "question time" alla Camera dei deputati. La domanda di attualità è stata posta da Andrea Orsini, deputato di Forza Italia«Il Governo ritiene assolutamente necessario cominciare a lavorare per dare vita a una seconda canna per il Traforo del Monte Bianco» a dichiarato il ministro Antonio Tajani, che ha ricordato le interlocuzioni con la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna e poi ha annunciato che «A breve mi recherò a Parigi per continuare il dialogo, il progetto dovrà essere in linea con e più moderne infrastrutture europee». Secondo il ministro Tajani la fragilità del sistema di collegamento transalpino è emersa con maggiore evidenza dopo la frana nella Maurienne che ha costretto a chiudere ai mezzi pesanti il Traforo del Fréjus. «L'esigenza di rafforzamento delle interconnessioni con la Francia non è più rinviabile ed è pertanto una priorità per il governo» ha evidenziato Antonio Tajani, il quale ha ricordato che «La buona notizia è che il raddoppio del Fréjus, a cui si sta lavorando da anni, sarà operativo nel primo semestre 2024».

L’Uncem: «Bene il rinvio»

A esultare per la decisione di far slittare di un anno la chiusura totale del Tunnel è l’Unione nazionale comuni montani (Uncem). «Lo slittamento di un anno rispetto alle previsioni dei lavori al Monte Bianco va incontro a quanto Uncem e molti Sindaci hanno richiesto nelle ultime settimane, - scrivono il presidente nazionale Uncem Marco Bussone, con il presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero e il consigliere nazionale Uncem valdostano Jean Barocco - per evitare il caos sulle reti viarie dall’Italia verso l’Europa dopo la frana in Maurienne che limita i passaggi al Frejus, escludendo i mezzi pesanti. Bene l’impegno del Governo italiano, dei ministri Salvini e Tajani, di quanti hanno lavorato, come la presidente del Sitmb Emily Rini, per questa proroga dell’inizio degli interventi di manutenzione. Necessari certo. Ma che dovranno accompagnarsi con urgenza alla progettazione della seconda canna del tunnel sotto il Monte Bianco.Serve una vera programmazione in tutto il nord-ovest, per Alpi-cerniera e non barriera, con le proposte che Uncem ha già fatto, di buon senso, per evitare non solo l’isolamento del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria, bensì di tutto il Paese».

Da sinistra il presidente della Regione Renzo Testolin e il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiedono il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930