Tra libri di storia e galline rosse Lise Savioz ha festeggiato 100 anni
L'hanno festeggiata in tanti, Elisa Savioz, che giovedì 4 novembre scorso ha compiuto 100 anni: la figlia Enrica, le nuore, 6 nipoti, 6 pronipoti e il piccolo Thierry Grosjean, nato domenica 4 luglio scorso, ad un secolo di distanza dalla trisnonna. Si sono ritrovati per un pranzo di famiglia domenica scorsa, 7 novembre, all'Hotel Rendez-Vous di Aymavilles, dove li hanno raggiunti anche le autorità comunali per consegnarle una pergamena, dei fiori e uno scialle: «E' in drap di Valgrisenche, color marrone - racconta la centenaria - e tiene molto caldo». Agli auguri dei familiari, si sono aggiunte le parole d'affetto, pronunciate dalla sindaca Loredana Petey. «Penso al tuo secolo di vita, carissima Lise - ha detto - Una vita vissuta con gioia e passione, grande nella modestia quanto nella forza e nella capacità di affrontare i problemi».
I genitori di Lise, Giuseppe Savioz e Henriette Jorioz, vivevano a Parigi, la mamma aveva già lavorato in Svizzera e in Germania, i suoi datori di lavoro le avrebbero persino procurato un biglietto per l'America, ma aveva dovuto rientrare ad Aymavilles e lì si era sposata. A Parigi nel 1912 era già nato Fabien, che fu poi membro del CNL e primo sindaco di Aosta del secondo dopoguerra. Con lo scoppio della guerra, nel 1914, papà Giuseppe decide di tornare in Italia, per non essere chiamato nell'esercito francese. Così nel 1921 Elisa nasce al Pondel. «Non ho avuto l'occasione di viaggiare - confida - però quando si è giovani non si pensa a tante cose, alle opportunità che ci capitano, e poi purtroppo indietro non si torna. Quando sono nata erano tempi difficili, ci si trovava con le milizie fasciste in casa. Mio fratello Fabien si occupava di politica, io invece non avevo tempo». Studia fino alla quinta elementare, lavora nei campi e in casa, nel 1937 sposa Fortunato Bérard, che lavora alla Cogne e morirà poi nel 1986. Il 10 luglio 1938 nasce Giorgio, Elise non ha ancora 18 anni, si legherà per la vita a questo primo figlio amatissimo, che mancherà prematuramente nel 1975, lasciando i tre figli piccoli, Roberta, Loris e Federica: Elisa porta tutte le settimane i fiori sulla sua tomba. Fino all'anno scorso, si muoveva con l'Ape. «La mattina prendo un bel bicchierone d'acqua per mandare giù la pastiglia, - racconta - poi mi faccio il caffè, vado a vedere le mie 7 galline rosse e faccio i lavori di casa». Le piace molto informarsi e leggere: «I miei preferiti sono i libri di storia - dice - o che parlano del mondo della campagna. Ho letto “Les Misérables” di Victor Hugo, in francese, che ho imparato da papà e mamma ma non lo scrivo. Poi La Vallée Notizie, e leggo volentieri Umberto Brindani, direttore di Oggi, che parla e scrive bene. Per non arrabbiarmi a volte spengo la tv: seguo la politica però mi fanno perdere la pazienza, soprattutto quelli che parlano a caso».