Torneo delle Regioni e rappresentative, Valle d’Aosta assente
Questo fine settimana si presenta con pochi impegni per le squadre di calcio valdostane. Fatta eccezione per il Pdhae che giocherà regolarmente, Aygreville, Charvensod e le formazioni di Prima e Seconda Categoria vanno incontro ad un turno di pausa dovuto al Torneo delle Regioni, manifestazione di calcio giovanile che impone uno stop ai campionati. Sono molti i ragazzi convocati dalle rispettive rappresentative regionali, per l’evento iniziato ieri venerdì 21 aprile e che si disputerà fino a giovedì prossimo, 27 aprile, sui campi del Piemonte. Quel che fa riflettere - guardando questa manifestazione dalla prospettiva del calcio valdostano - è l’assoluta assenza della nostra regione da questa importante rassegna. Non solo perché scorrendo le convocazioni della Rappresentativa Piemonte-Valle d’Aosta non compare il nome di nessun valdostano, ma anche perché tra i campi che ospitano il torneo nessuno è in Valle d’Aosta.
Così la pensa Gianni Cuc, un passato nel calcio professionistico e ora allenatore della Juniores Nazionale del Pdhae. Cuc concede alcune riflessioni sottolineando quello che secondo lui è il ruolo secondario svolto dal calcio valdostano in questo scenario: «La cosa che mi stupisce e che non capisco è che non vi sia nessun ragazzo valdostano in queste rappresentative. Noi come calcio valdostano non siamo presi in considerazione, c’è qualcosa che non funziona». Proseguendo, il tecnico aggiunge: «Certo se la Rappresentativa Piemonte-Valle d’Aosta vincesse il Torneo delle Regioni tutti gli anni senza bisogno dei valdostani, potrebbe essere comprensibile. Però andando a vedere nelle edizioni passate, fanno fatica a fare grandi risultati. La Valle d’Aosta non viene mai presa in considerazione. Anche per quanto riguarda gli allenatori, le rappresentative vengono affidate sempre agli stessi. Credo che il comitato valdostano di cui Marco Albarello è presidente, dovrebbe farsi avanti e chiedere a chi si occupa di queste questioni il motivo per cui non si guarda in Valle d’Aosta. Dovremmo lavorare tutti per il bene del calcio valdostano e aiutarci tra di noi invece di farci la guerra».