Tornano a crescere i reati

Anche in Valle d'Aosta nel 2021 gli indici relativi alla criminalità sono tornati a crescere.

«Non c'è stato il lockdown come nel 2020 quindi i delitti sono in lieve aumento» ha spiegato il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio sociale della Procura di Aosta convocata lunedì scorso, 24 gennaio.

In dettaglio i delitti commessi lo scorso anno segnalati alla Procura di Aosta sono stati 2.818, 759 in più rispetto al 2020 (2.059). I furti sono risultati 591, 50 in più dell'anno precedente, le truffe e le frodi informatiche 576 (con un aumento di 217), i danneggiamenti 389 (incrementati di 93), i delitti informatici 96 (91 in più), le violenze sessuali 10 (8 in più), i casi di ricettazione 23 (16 in più), le lesioni dolose 113 (con un incremento di 32), le minacce 112 (aumento di 12).

Tuttavia gli indici di performance della Procura sono ai vertici nonostante la mancanza di quasi il 60 per cento del personale amministrativo. Per valutare la bontà dei propri risultati, la Procura di Aosta chiede al Consiglio d'Europa una comparazione con quelli degli altri uffici inquirenti italiani. Nel 2021 è stato del 101.72 per cento l'indice di ricambio - che indica il rapporto tra procedimenti esauriti e sopravvenuti - e del 95,69 per cento l'indice di smaltimento, ovvero la relazione tra esauriti, da un lato, e, dall'altro, pendenti iniziali e sopravvenuti. Dati che «Fanno ritenere all'ufficio che sia, se non il migliore, sicuramente uno dei migliori in Italia, - ha commentato il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, incaricato dal procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna di redigere il bilancio sociale dell'ultimo anno, inviato anche al ministero della Giustizia e al Csm - non avendo però termini di comparazione perché non ci sono i bilanci pubblicati» da parte delle altre Procure del Paese. «Per questo - ha spiegato il pm Manlio D'Ambrosi - chiediamo una valutazione sul nostro operato, anche dal punto di vista comparatistico, al Cepej», la Commissione per l'efficienza della giustizia del Consiglio d'Europa, organizzazione che conta 47 Stati membri.

Alla Procura aostana sono necessari - in media - 17,89 giorni per definire un procedimento penale, che nel giudizio monocratico solo nel 29,5 per cento dei casi si chiude con assoluzione (16,3 per cento) o estinzione del reato (13,2 per cento).

«Carenza di organico in Tribunale» Ieri, venerdì 28, invece, il presidente Eugenio Gramola ha evidenzialo le gravi carenze di organico del Tribunale di Aosta durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio sociale 2021. «Nessuno può gestire un Tribunale senza personale: - ha sottolineato il presidente Gramola - tra chi è assente per Covid, personale No Vax sospeso, il trasferimento di 2 assistenti presso altri uffici, le richieste di aspettativa e di pensionamento, abbiamo troppa poca gente e il rischio è di creare una situazione di grave inefficienza». Carenze che si riversano prima di tutto sul personale amministrativo. La pianta organica prevede 35 risorse totali, ma al momento ne risultano impiegate 21: mancano quindi all'appello 14 posti, al momento vacanti. In compenso, si sono aggiunti due ausiliari (portatori di handicap) e 2 operatori, ma come afferma il presidente Gramola, «Si tratta di personale d'ordine, mentre al Tribunale servono funzionari ed assistenti per poter svolgere gli ordinari adempimenti sul lavoro dei magistrati».

Sul fronte dell'organico giurisdizionale, con i suoi 8 giudici (compreso il presidente), il Tribunale di Aosta è al completo. Nel complesso, l'attività del Tribunale è stata definita dal presidente Gramola, buona. In un anno, la durata media dei procedimenti penali si è ridotta da 209 a 172 giorni, mentre quella dei procedimenti davanti al Gip da 255 a 169 giorni. In calo anche le istanze di fallimento: nel 2021 ne sono state ricevute 19, contro le 24 dell'anno precedente. I fallimenti tutt'ora pendenti si sono ridotti da 81 a 68.