Timo, calendula e stella alpina per i cosmetici Lo studio nella tesi di laurea di Joëlle Chabloz
Da sempre appassionata al mondo delle erbe, che possono avere proprietà curative ed estetiche, e affascinata dalla cosmetica, Joëlle Chabloz, di Nus, si è laureata a 22 anni, con 110 e lode, giovedì 18 novembre scorso all’Università di Savigliano, in provincia di Cuneo, che fa parte dell’Università degli Studi di Torino, nel corso di laurea di Tecniche erboristiche nell’ambito del dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco. Si tratta di una laurea triennale; relatrice della tesi è stata Cecilia Lucia Cagliero, professoressa di Biologia. La passione per la natura le è stata in parte trasmessa dalla nonna Lucia Navillod, grazie alle sue conoscenze nel curare le persone con le piante e non con i farmaci, e si è poi consolidata frequentando l’Institut Agricole di Aosta.
Per la sua tesi, scritta in circa 3 mesi, si è concentrata sulla valorizzazione di piante tipiche del territorio valdostano - timo, calendula e stella alpina - mediante lo studio di tecniche per la produzione e la standardizzazione di estratti a uso fitocosmetico. «Nel nostro corso di laurea seguiamo 400 ore di tirocinio. - spiega Joëlle Chabloz - che ho svolto in collaborazione con la fondazione Ollignan di Quart e con il farmacista Andrea Nicola di Aosta, nell’ambito di una convenzione tra Università e Institut Agricole. Ho lavorato su un progetto che aveva lo scopo di studiare 3 piante tipiche della Valle d’Aosta per identificare il corretto tempo balsamico - ovvero il periodo in cui c’è la massima concentrazione dei principi attivi - e caratterizzarne il profilo fitochimico, al fine di ottenere estratti standardizzati da utilizzare in campo cosmetico. L’obiettivo finale del progetto, tuttora in corso, sarà quello di ottenere delle linee guida che regolamentino l’intero processo produttivo di un estratto, che comprenda la coltivazione, la raccolta, l’essicazione e l’estrazione della pianta, per ottenere degli estratti con una composizione chimica il più possibile costante».
Durante il tirocinio è stato utilizzato un metodo innovativo, che è l’estrazione dinamica solido-liquida rapida mediante l’uso del naviglio estrattore, uno strumento che permette di ottenere in poche ore estratti standardizzati da matrici vegetali. Il suo vantaggio rispetto ai metodi tradizionali è proprio quello di ridurre i tempi di lavorazione e di ottenere sostanze che abbiano una composizione fitochimica stabile e di conseguenza un’azione fisiologica efficace. I prodotti finali di questo procedimento sono stati gli estratti, che saranno valutati, dal punto di vista fitochimico, dall’Institut Agricole, per arrivare a principi attivi stabili e in alta concentrazione per il loro utilizzo cosmetico.
Le 3 piante, scelte dal dottor Andrea Nicola, hanno diverse proprietà in ambito cosmetico: il timo ha azione antiossidante, antimicrobica e antifungina; la stella alpina ha un’attività antiossidante, anti-età e protegge contro i raggi Uv; la calendula è idratante, lenitiva, anti-infiammatoria e foto-protettiva: può, per esempio, alleviare il dolore, proteggere dagli effetti dannosi dell’esposizione solare e rendere la pelle più elastica e idratata. Nonostante si trovino in natura, sono state raccolte in campi coltivati dall’azienda Les Relieurs di Aosta, il che ha permesso di evitare il depauperamento delle risorse naturali e di migliorare la stabilità della composizione delle piante, ovvero dei loro principi attivi, grazie alle condizioni ambientali più stabili.
Ora Joëlle Chabloz ha iniziato a Grugliasco, nel torinese, la laurea magistrale in Biotecnologie Vegetali per poter approfondire la parte di biologia e di chimica, «con il sogno di poter lavorare in un laboratorio cosmetico in Valle d’Aosta e produrre fitocosmetici di montagna con ingredienti valdostani per poter valorizzare il nostro territorio».