Tifo, colori e risate con i cinquemila sulle gradinate della Croix-Noire

Tifo, colori e risate con i cinquemila sulle gradinate della Croix-Noire
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Anche quest’anno lo spettacolo dell’arena Croix-Noire non è andato in scena solo sul prato ma anche tra le cinquemila persone assiepate sugli spalti che hanno assistito alle varie fasi dei combattimenti di domenica scorsa, 20 ottobre, in un turbinio di colori e di emozioni. «Quest’anno ho provato a portare alle eliminatorie 2 volte ma non è andata bene, così la finale la guardo dagli spalti. - ride Mirco Volget di Brissogne, insieme agli amici Owen Réan, Matteo Messelod ed Hervé Marcoz - Con mio papà Beniamino, a fine anni Novanta, è capitato di averne anche 5 o 6 alla Regionale... Io avevo anche una bovina iscritta al Combat des deuxièmes veaux ma non ho potuto portarla per la “bluetongue”. Forse lo spettacolo non ne risente, però è di certo un peccato per chi ha preparato una bovina tutta l’estate e poi non la può portare per una patologia che non si trasmette nemmeno tra mucche».

Elio Munier di Charvensod osserva dall’alto con occhio esperto lo svolgersi dei combattimenti con accanto il figlio Jérôme e il nipote Mathieu. «Non mi perdo una finale dalla fine degli anni Sessanta, da quando si disputavano a Pont-Suaz! - racconta - Io ho le mucche e l’alpeggio di Marchaussy a Pollein che gestiamo da 30 anni. Siamo appassionati e super partes: non tifiamo per nessuno in particolare. Speriamo solo che non piova».

Sul gradino più alto della “curva”, ci sono Elmo Cheraz di Donnas con Tiziana Cerise di Doues, Alessandro Gorda di Settimo Vittone, la piccola Giada Gorda ed Elisa Herin di Châtillon. «Oggi è un giorno di festa, per qualche ora non pensiamo a tutti i problemi del settore» sottolinea Elmo Cheraz, che poi però non si trattiene e sbotta: «Le reines nonostante tutto resistono ma qualcuno deve fare qualcosa per il settore zootecnico altrimenti sparirà! In tutti i caseifici si registra un calo nei conferimenti di latte e sempre meno giovani si dedicano a questo lavoro». «Tifiamo per Dietrich Millesi e per i fratelli Clos» sorride Elisa Herin, riportando il discorso sulle batailles.

«Speriamo che facciano bene le reines di Doues e della Coumba» dicono Alessio Coutier di Doues e Mario Deffeyes di Saint-Oyen. «Io vengo sempre a vedere la finale ma Alessio segue tutte le eliminatorie e mi dà suggerimenti utili per capire meglio» rivela Mario. E Alessio aggiunge: «Negli anni Settanta la mia Tigre è stata terza alla Regionale!».

Marco Pelliccioni di Aosta ed Enrico Donnet di La Salle ridono e scherzano con il consigliere regionale Aurelio Marguerettaz, poi alla coppia si aggiunge Ezio Candian di Nus. «Da ragazzo sono andato a lavorare in alpeggio, prima a Valgrisenche e poi a Saint-Nicolas. - ricorda Enrico Donnet - Ormai sono 42 anni che sono dipendente dell’Assessorato dell’Agricoltura e gli allevatori li conosco tutti! Anche io qualche volta ho partecipato al concorso ma la mia bovina si è sempre fermata in semifinale in quelle eliminatorie in cui se ne qualificavano solo 2: si vede che non era destino! Questa è sempre una bella giornata di festa per divertirsi e stare insieme agli amici».

Lo scatenato trio con,
Da sinistra Alessio Coutier di Doues
Lo spettacolo del pubblico all’arena Croix-Noire

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