Teresio Barrel, un vero montagnard

Teresio Barrel, un vero montagnard
Pubblicato:
Aggiornato:

In Valle d'Aosta il termine «montagna» significa alpeggio, l’insieme di case, stalle, magazzini e pascoli che costituisce uno degli elementi fondamentali del paesaggio e dell'economia regionale. E' solo dall'inizio degli anni Settanta che il nome «montagna» rappresenta per molti la parola per indicare un'escursione in quota o il raggiungimento di una vetta.

La «montagna» come la intendono i valdostani, soprattutto quelli più anziani, è la vita, ciò che discende dalle risorse che consentono all'uomo di sfruttare razionalmente, secondo quanto appreso nel tempo, un territorio molto difficile ma comunque in grado di permettere l'allevamento del bestiame. Un alpeggio è ricchezza, con i suoi pascoli e la sua acqua, con il latte che diventa burro e formaggio, da consumare, da scambiare o da vendere. In alpeggio, prima delle pietre e del ghiaccio, gli anziani ritrovano l’odore della loro giovinezza, quello che ricorda i fiori, la legna che brucia, la cagliata.

Gli odori che ricordava Teresio Barrel, scomparso domenica scorsa, 20 febbraio. Ha legato buona parte della sua vita - dal 1985 al 2009 - all’alpeggio dell'Arpettaz, a Valgrisenche, sotto all’ex Rifugio Scavarda, al Morion. Nato il 10 giugno del 1941 - naturalmente a Valgrisenche - suo papà è Serafino Barrel, la mamma Speranza Desandré. Da lei Teresio Barrel impara il mestiere di una vita, quello del casaro, che fa non solo in alpeggio, anche alla Cooperativa Chatel Argent di Villeneuve dal 1973 al 1980, poi fino al 1991 alla Centrale del latte di Aosta e quindi al caseificio di Valgrisenche solo in inverno.

Dal 2001 al 2017 è anche presidente del Comité des Amis de Reines di Valgrisenche, l’altra sua passione infatti sono i combat. E chi condivideva con lui questa passione lo ricorda come «Un uomo forte e determinato, per anni ha guidato il direttivo del suo paese con grande passione e sacrificio. Grande esempio di persona leale sempre pronta ad aiutare gli altri nell'ombra, senza mai voler apparire, era un punto di riferimento per i "vagresen"».

E’ una famiglia numerosa quella di Teresio Barrel, che ha cinque sorelle: Cesarina, che diventa suora, Laurina, Pelagia, Giuseppina e Simonetta. Si sposa con Ivonne Garin nel 1964 e ha due figli, Ornella che nasce l’anno dopo e Roberto, del 1970.

Teresio Barrel era molto conosciuto anche come «rabeilleur». Ha accolto nella sua casa a Bonne decine di persone e le ha curate senza voler guadagnare nulla, semplicemente mettendo a disposizione degli altri questa sua dote. Amava stare con gli altri e per questo, da alpino (fondatore nel 1967 e primo capogruppo del gruppo di Valgrisenche), quando poteva partecipava alle adunate, con gli amici di una vita.

Teresio Barrel è stato inoltre vigile del fuoco volontario. Il suo mettersi a disposizione degli altri lo ha portato pure in Comune: nei primi anni Ottanta è assessore del suo paese, in Giunta con il sindaco Luigi Bethaz morto il 17 dicembre del 1981 (a prendere il suo posto sarà Eugenio Bovard).

Una vita da montanaro, un animo generoso. Per questo in tanti hanno voluto salutarlo per l’ultima volta nella mattinata di martedì scorso, nella chiesa parrocchiale di Valgrisenche.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930