Tempo di Avvento all’insegna della prudenza «Per ora nessuna variazione al protocollo»
Il Tempo di Avvento, che accompagna i cattolici alla celebrazione del Natale, è iniziato all’insegna della prudenza. Resta valida la circolare che il vescovo di Aosta Franco Lovignana aveva diffuso già giovedì 16 settembre, a sottolineare che le restrizioni non sono ancora finite. «Al momento non vi sono variazioni rispetto al rigorosissimo protocollo di sicurezza che seguiamo ormai da più di un anno, dal maggio 2020. - spiega monsignor Franco Lovignana - Posso dire che complessivamente le nostre comunità hanno dato prova di un grande senso di responsabilità». Non si torna a chiudere tutto, proseguono i catechismi, gli oratori e le altre attività parrocchiali, ma con alcuni accorgimenti e, spesso, la richiesta di confermare in anticipo la propria presenza.
Prudenza e distanziamento
«Le indicazioni sono sostanzialmente di grande prudenza. - continua il Vescovo di Aosta - Tutte le attività pastorali in presenza di parrocchie e di gruppi ecclesiali devono svolgersi in locali ampi - tali da permettere il distanziamento -, arieggiati, igienizzati dopo ogni uso, e richiedono il rispetto delle norme igienico-sanitarie in vigore, in modo particolare l’uso permanente della mascherina e l’igienizzazione frequente delle mani. Sono indicazioni espresse con chiarezza nella circolare inviata alla Diocesi in occasione della ripresa delle attività pastorali lo scorso mese di settembre».
Il digitale non basta
«L’esperienza delle limitazioni vissute in questo tempo - dice la circolare - ci ha fatto toccare con mano quanto siano essenziali le relazioni dal vivo, tra gli operatori pastorali, con i ragazzi e le loro famiglie, con le persone ammalate o sole. Per salvaguardare questa esigenza primaria della vita di Chiesa abbiamo imparato a utilizzare nuovi modi e strumenti per comunicare, ma ci siamo anche resi conto che essi sono complementari e non sostitutivi dell’incontrarsi di persona». Si continua a comunicare con le chat, i social, sperando sempre di non dover tornare ad utilizzare le video chiamate per compensare il fatto non potersi incontrare.
e matrimoni
La minor gravità rispetto al 2020 si nota anche nella celebrazione di comunioni, cresime, matrimoni, che nel periodo più restrittivo erano stati rinviati, ma anche nella loro preparazione, per ridare alle attività «Quello spessore umano e quell’intensità corporea ed emotiva necessari a costruire rapporti fraterni ed evangelici, cosa che la mediazione digitale non è in grado di assicurare». Anche se per partecipare a celebrazioni, processioni o attività pastorali non richiede di presentare il Green Pass, continua la circolare, «Non si può tuttavia eludere l’appello lanciato più volte da Papa Francesco che definisce la scelta di vaccinarsi un atto di amore per se stessi, per i familiari e gli amici, per tutti. Accogliendo le indicazioni della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (8 settembre 2021, ndr), ricordo a tutti che la cura delle relazioni e il rispetto dovuto ai fratelli e alle sorelle, oltre che a se stessi, ci chiedono di incentivare il più possibile l’accesso alla vaccinazione di sacerdoti e diaconi, di cantori, ministri straordinari della Comunione eucaristica, catechisti, animatori ed educatori, di quanti sono coinvolti in attività caritative. Non si tratta di un obbligo, ma di un appello alla coscienza di ognuno per il bene di tutti».
dell’Assemblea diocesana
Le acquesantiere restano ancora vuote, e l’acqua viene benedetta appositamente per ogni sacramento, gettando il resto nel sacrario della chiesa o nella terra; l’uso della mascherina è precisato per ogni momento e ogni atto della celebrazione, dalla comunione al canto; tutto ciò che è stato toccato viene igienizzato al termine del rito.
Procedono anche i lavori dell’Assemblea diocesana, che si concluderanno sabato 18 dicembre, con la giornata e la celebrazione di chiusura. I gruppi di lavoro si stanno incontrando per zone per ragionare, tra le altre cose, anche sulla riorganizzazione della diocesi. «Certamente la pandemia ha condizionato non poco il percorso di discernimento sulla riorganizzazione territoriale della Diocesi iniziato nel dicembre 2019 - continua il Vescovo - Tuttavia abbiamo cercato di ovviare utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione. Gli ultimi appuntamenti si sono svolti comunque in presenza e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza». L’approccio è ottimistico: «Ho potuto constatare la gioia di incontrarsi e di potersi raccontare e confrontare con fratelli e sorelle di altre parrocchie. Il clima è sempre stato molto positivo e i contributi assai ricchi di esperienza, di riflessione e di confronto. Credo che per la nostra diocesi - conclude Monsignor Lovignana - sia un vero esercizio di sinodalità vissuta come chiede papa Francesco a tutte le diocesi del mondo come avvio del percorso del Sinodo dei Vescovi che si celebrerà a Roma nel 2023 e che sarà appunto dedicato al tema della sinodalità nella Chiesa».