Tecnologia e robotica portano Caterina Staffieri dalle aule della Lexert a Philadelphia negli Usa

Tecnologia e robotica portano Caterina Staffieri dalle aule della Lexert a Philadelphia negli Usa
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Il primo amore è l’architettura, poi sono arrivate le «tecnologie spaziali» e, nel quotidiano, l’esperienza dell’insegnamento delle tecnologia e della robotica nella scuola media Lexert di Aosta. Caterina Staffieri, cinquant’anni, di Saint-Pierre, porta ora le passioni dell’infanzia a livelli internazionali, fino a Philadelphia, negli Stati Uniti. «Nasco come architetto e da sempre sono stata attratta dalle materie scientifiche e artistiche, oggi chiamate STEAM. - racconta - I giochi preferiti della mia infanzia - e anche di oggi - erano i mitici regoli e le costruzioni Lego. Mi sono sempre definita una “artigiana tecnologica”, mi piace aggiustare le cose, capirne il funzionamento e “giocare” con i materiali. Mi appassionano le vite e le biografie di grandi artisti, scienziati, astronauti che divoro durante le mie estati».

Con la Lexert, e prima ancora con il Don Bosco di Chatillon, partecipa alla Rete di robotica vadostana, guidata da Gianna Bellò, con cui sta condividendo diverse esperienze, ma già dal 2019 i viaggi l’hanno portata lontano: per workshop della European Space Agency è stata a Leiden nei Paesi Bassi e a Redu in Belgio. Di recente, ha partecipato a due grandi eventi nazionali come ForMath di Castel San Pietro e gli Stati Generali di Impara digitale di Bergamo. E’ entrata a far parte anche della rete di Projet Energie. guidata dai docenti referenti Marco Daguin e Massimo D’Incà dell’ISILTEP di Verrès, e da cinque anni coinvolge gli alunni nell’evento EduTech VdA su robotica, coding e tinkering e in più partecipa al progetto al femminile «Girls code is better». Grazie alle proposte europee eTwinning ed Erasmus, sono partiti gli scambi con altre classi di Orivesi in Finlandia e di Riga in Lettonia.

Intanto la professoressa Caterina Staffieri ha proseguito la sua formazione accademica, con il Master, a Genova, in «Coding e Robotica per le discipline scolastiche», e la «Masterclass for Steam» con la Fondazione Golinelli a Bologna. Ora è pronta per gli Stati Uniti: «A giugno di quest’anno andrò negli Usa con la mia collega di scienze e matematica Federica Borin. - spiega - A Philadelphia, il 27 giugno presenteremo l’attività “ANIMODUL: drawing, coding, tinkering and machine learning” nell’evento annuale di didattica e tecnologia ISTE live, il più importante degli Stati Uniti. Mi sembra di vivere un sogno! Condividere una attività didattica oltreoceano in un evento importantissimo». «La stessa attività è stata selezionata lo scorso settembre anche per la conferenza online di Scientix Italia - aggiunge - dove ho presentato in una modlità più sintetica e visiva la mia Unità di Apprendimento, che ha lo scopo di partire dalle competenze del disegno tecnico, in digitale e con la programmazione a blocchi in Scratch, con il Machine Learning e Makey Makey». All’esperienza di Scientix sono seguiti la pubblicazione dell’attività Animodul e un workshop, che terrà il prossimo venerdì 10 marzo a Didacta, a Firenze.

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