Tecnicaer, una nuova prestigiosa sede a Milano per la società che ha la Valle d’Aosta nel cuore
L’inaugurazione della nuova sede di Milano di Tecnicaer Engineering, avvenuta venerdì 9 giugno, è stata l’ultimo tassello dei crescenti successi imprenditoriali di un’azienda “made in Valle d’Aosta” che ha saputo portare in altre realtà italiane la competenza, l’innovazione e quei valori di attenzione, fondamentali nel mondo del lavoro, alla figura umana, andando oltre al puro aspetto professionale.
Fabio Inzani (fondatore, presidente, legale rappresentante, direttore tecnico) e Stefano Bonfante (socio dal 2002, amministratore delegato, responsabile tecnico) hanno infatti condiviso fin dagli esordi la passione e la visione di una progettazione al “servizio delle persone”. Attualmente coordinano e guidano un team formato da più di cento figure professionali nella progettazione di opere di interesse collettivo, che sia nell’edilizia scolastica, sanitaria o civile, integrando le molteplici competenze, dal disegno urbanistico al dettaglio costruttivo fino al cantiere di realizzazione.
L’aostano Fabio Inzani è appunto il socio fondatore della società, nato nel 1967, con un passato di ottimo sciatore si è laureato in Ingegneria aeronautica al Politecnico di Torino ottenendo l’abilitazione alla libera professione dal 1994. Due anni dopo si è specializzato in Progettazione e gestione di edifici ospedalieri, con l’iscrizione al Ministero della Sanità in qualità di tecnico. Dal 1999 al 2002 ha ricoperto i ruoli di ingegnere capo, responsabile di ufficio tecnico, coordinatore del ciclo e responsabile del procedimento per l’Azienda ospedaliera Maria Adelaide di Torino.
Come è nata l'idea di dare vita nel 2004 al vostro progetto imprenditoriale?
«Tecnicaer Engineering nasce da una realtà locale che ad un certo punto sente l’esigenza di allargare gli orizzonti professionali per portare le competenze valdostane fuori dalla nostra regione. Così inizia questa meravigliosa avventura con il mio socio Stefano Bonfante e oggi Tecnicaer offre lavoro e si avvale del contributo “testa, cuore e mani” di oltre cento collaboratori.»
Quali sono state in questo percorso le fasi più significative?
«Certamente l’apertura della sede di Torino e successivamente la fondazione del consorzio Mythos che ci ha consentito una visibilità nazionale. Devo poi anche ricordare la nostra prima opera pubblica importante che fu la progettazione dell’Ospedale di Vimercate a Milano di cui si occupò l’archistar Mario Botta. E’ proprio quest’opera che ha consacrato l’attività di Tecnicaer Engineering rivolta allo studio specifico delle opere pubbliche nel settore della sanità.»
Cosa rappresenta per voi in questa fase l'apertura della nuova sede di Milano?
«La nuova prestigiosa sede di Milano, che peraltro già presidiavamo con un precedente ufficio, afferma l’orientamento di Tecnicaer Engineering ad operare a “tutto campo” sul territorio italiano nel settore delle opere pubbliche, spaziando dal settore della sanità al mondo dell’istruzione con gli edifici scolastici, della giustizia con l’edilizia penitenziaria, della difesa con le caserme, dell’energia, della ricerca, degli aeroporti e della finanza di progetto. La nostra presenza nell’ambito nazionale è confermata inoltre dalle altre nostre sedi di Bologna e Firenze, con l’obiettivo a breve di aprire un ufficio anche a Napoli. Nonostante i diversi settori di progettazione nei quali operiamo, rimane al centro di Tecnicaer Engineering la forte volontà e l’assoluta propensione a progettare mantenendo centrale la soddisfazione della persona.»
Quale è il legame di Fabio Inzani con le realtà valdostana?
«Il mio legame con le origini è indissolubile e motivo di grande orgoglio. Porto sempre con me, nel lavoro, in ogni progetto quella mentalità che la gente della Valle d’Aosta sa infondere nei suoi valori, di gente libera che opera e produce per il benessere del prossimo. Mi piacerebbe molto poter mettere a disposizione della sanità valdostana o dell’istruzione l’esperienza maturata da Tecnicaer Engineering per portare pure in Valle d’Aosta il contributo della nostra esperienza. Chissà, magari dopo tanti anni di lavori e di riconoscimenti in tutta Italia, arriverà anche il momento di realizzare qualcosa nella mia regione.»