Teatro Splendor e Saison: la Regione sceglie la gestione esterna tramite un appalto

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La Giunta regionale ha approvato con una deliberazione il progetto guida per la gestione tecnico-amministrativa e artistica del Teatro Splendor di Aosta a decorrere dalla stagione teatrale 2023/2024. A proporre il provvedimento è stato l’assessore ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio Jean-Pierre Guichardaz che ha illustrato la relazione esplicativa redatta dallo studio legale dell’avvocato Hebert d’Herin secodo cui «Il modello di gestione indiretta tramite l’affidamento di appalto pubblico» è quello che «Più si adatta a permettere un’esternalizzazione dei servizi in tempi brevi nonché a soddisfare l’obiettivo di connotare il Teatro per una funzione sociale legata alla comunità locale, in quanto in grado di consentire all’Amministrazione di definire compiutamente il contenuto dei servizi, rimanendone la titolare esclusiva, di conservare in capo all’Ente un elevato livello di ingerenza sui servizi di gestione tecnico-operativa ed artistica del Teatro, fondamentale per non disperdere il crescente radicamento maturato sul territorio, e di poter contare su una documentazione da porre a base dell’affidamento già pronta all’uso». Inoltre, ha aggiunto l’assessore Jean-Pierre Guichardaz «L’appalto, la cui durata può essere più ridotta rispetto per esempio alla concessione, può permettere alla Regione, qualora intenzionata, di evolvere più facilmente il proprio sistema gestionale verso il modello della Fondazione di partecipazione» nel quale convogliare diversi tipi di attività: da quelle teatrali e di spettacolo, alla gestione di teatri, musei o biblioteche fino alla valorizzazione dei beni culturali. Per il progetto è stata prenotata sul bilancio 2022/2024 la cifra di 1 milione 575mila euro, suddivisa in 400mila euro per il 2023 e 800mila per il 2024 per i servizi artistici, 125mila e 250mila - rispettivamente per l’anno prossimo e per quello successivo - per i servizi di gestione dello Splendor. A questi si aggiungono 2 milioni 625mila euro in previsione per il 2025, il 2026 e 2027. Per i servizi artistici si dividono in 800mila per il 2025 e 2026 e 400mila per l’anno seguente. La quota restante, quella per servizi diversi per la gestione del Teatro, ammonta a 250mila (nel 2025 e nel 2026) e 125mila euro (per il 2027). Per questi sarà previsto uno stanziamento apposito nei futuri bilanci regionali. Una scelta che dipende, evidenzia la relazione dello studio legale, da diverse criticità presenti nell’attuale modello basato sulla gestione diretta, ovvero «Carenza di personale, scarsa adeguatezza della logica amministrativo-burocratica, carenza di elasticità operativa rispetto alle esigenze delle domanda, mancanza di una struttura autonoma e responsabilizzata rispetto agli obiettivi dell’Ente pubblico e all’organizzazione della produzione, difficoltà a sviluppare specifiche professionalità e competenze tecniche sia direzionali (management), sia operative». Insomma, il proverbiale cambio di marcia era ormai inevitabile, visto che l’assessore Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato «Come il Teatro Splendor, attraverso la Saison Culturelle, rappresenti dunque il principale contenitore di eventi ed attività culturali e di intrattenimento della città di Aosta nonché dell’intera Regione, tendente al soddisfacimento di obiettivi di carattere culturale e sociale, quali: l’educazione alla cultura, l’accrescimento della sfera morale della collettività, lo sviluppo della sensibilità artistica e il soddisfacimento dell’esigenza estetica e di socialità del pubblico». Il progetto guida approvato dalla Giunta regionale prevede una «Durata di 2 anni di primo affidamento, con previsione espressa della facoltà di ripetizione del servizio per ulteriori 2 anni». Tra i servizi richiesti compaiono pertanto l’organizzazione e gestione della Saison Culturelle nel Teatro Splendor ed eventualmente in altre strutture messe a disposizione dalla Regione «Attraverso attività di spettacolo nei vari ambiti dell’espressività artistica, comprese eventualmente quelle cinematografiche e letterarie, diversificando l’offerta per avvicinare un pubblico composito».

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