Teatro Giacosa e Café du Théâtre, conto alla rovescia per le proposte di gestione
Scade alle 12 di lunedì prossimo, 17 gennaio, il termine per presentare le domande per la gestione del Teatro Giacosa e del Café du Théâtre. Sono ammessi tutti i soggetti, singoli, associati e formazioni sociali che operano nell’ambiente del teatro e del cinema, e gli enti a vocazione sociale e del terzo settore. La selezione verrà effettuata da una Commissione di valutazione, che sarà composta da funzionari e dirigenti che rivestono ruoli specifici in ambito culturale all'interno del Comune di Aosta, con in più un esperto esterno. Le domande ritenute idonee costituiranno la base per la successiva co-progettazione con tutti i soggetti che risponderanno all’avviso pubblico.
Venerdì 10 dicembre dello scorso anno, il sindaco di Aosta Gianni Nuti aveva incontrato all’interno del Teatro Giacosa 40 rappresentanti di circa 30 enti e associazioni del mondo dello spettacolo valdostano, per una riflessione sulla gestione condivisa per il recupero delle 2 strutture comunali. A distanza di un mese il quadro sembra definirsi e la co-progettazione non è più un’utopia. Dopo varie riunioni che si sono svolte al Centro di Servizio per il Volontariato di Aosta, al bando parteciperanno tutte le associazioni e gli enti valdostani che operano nel mondo del teatro e del cinema. Ad organizzare gli incontri e a coordinare i rapporti con le varie associazioni è stata la trentaquattrenne Alessia Gasparella, dell’associazione AIACE Valle d’Aosta, che al momento però non intende rilasciare dichiarazioni. «Ho visto molto interesse diffuso che sarà nostro compito conciliare» commenta il sindaco Gianni Nuti. «Sono molto ottimista su questa prima fase, abbiamo avuto dei confronti con più di 40 soggetti e la proposta ha destato curiosità e interesse. Da adesso in poi inizia il lavoro di coesione con in più la limatura e la raccolta di tutte le istanze che singoli e associazione proporranno». Gianni Nuti intende anche ringraziare Alessia Gasparella, che si è presa la responsabilità di coordinare le riunioni in questa prima fase, e osserva: «Ritengo positivo il fatto che questo progetto sia stato spinto e portato avanti da una giovane come Alessia Gasparella, il che dimostra che le nuove generazioni che si affacciano su questo panorama prendono iniziativa». Oltre all’associazione AIACE Valle d’Aosta di Alessia Gasparella, hanno confermato per ora la partecipazione al bando la Long Nek Doc di Alessandro Stevanon, la FrameDivision di Alexine Dayné, l’associazione Replicante Teatro di Andrea Damarco, l’attore valdostano Livio Diano e l’associazione Vertige di Paola Zaramella. Soddisfazione esprime il regista Alessandro Stevanon, dell’associazione Long Nek Doc, che dichiara: «Abbiamo risposto con interesse all’avviso, ma il vero lavoro arriverà quando si costituirà il gruppo di co-progettazione, ovvero da martedì 18 gennaio in poi. Quando saranno rese note tutte le realtà che avranno aderito al bando avvieremo il confronto con il Comune».
Alexine Dayné, che oltre a rappresentare la FrameDivision , è anche la direttrice artistica della Sezione Cinema della Saison Culturelle, riferisce che «Nell’ultimo mese i vari gruppi si sono riuniti e mercoledì 29 dicembre scorso c’è stato l’incontro finale con il sindaco Gianni Nuti. Secondo me esistono tutti i presupposti per fare un bel progetto, dato che alle riunioni erano presenti persone che hanno molta voglia di impegnarsi e provenienti da associazioni che si sono sempre date da fare».
Grandi prospettive anche per Andrea Damarco, dell’associazione Replicante, secondo cui «Questo progetto può migliorare il tessuto culturale di Aosta, e soprattutto per chi come noi lavora nel campo del teatro, può darci la possibilità di avere un Giacosa come si deve e a disposizione dei cittadini».
Scettico, ma senza averlo mai nascosto, è il capogruppo della forza di opposizione in Consiglio comunale Rinascimento Valle d’Aosta Giovanni Girardini. «Per noi va benissimo che il Comune faccia un bando e che le associazioni rispondano, anzi, a noi fa solo che piacere che ci sia interesse intorno all’arte. - sottolinea Giovanni Girardini - Il problema, a nostro avviso, riguarda la co-progettazione per il Café du Théâtre, perché un bar è un’attività reddituale e quindi deve essere dato in affitto. Il discorso del Giacosa è diverso, sappiamo che la gestione di un teatro non può essere reddituale, ma avremmo preferito una scissione del bando, uno per ogni struttura».
Più duro il commento di Sylvie Spirli della Lega, a cui non va a genio nemmeno la gestione condivisa del Teatro Giacosa, perché «Siamo assolutamente contrari al metodo della co-progettazione per le 2 strutture. Riteniamo che questa modalità possa essere adatta ad alcune attività operanti nel terzo settore, nel volontariato e nell’associazionismo, ma che non sia utile per attività prettamente economiche come quelle di un bar o di un cinema. Sarebbe più opportuno fare delle gare d’appalto ma non capiamo come mai questa Giunta si ostini a puntare tutto sulle co-progettazioni e le co-gestioni. Certamente ne prendiamo atto, ma vogliamo ribadire che così le strutture diventano solamente un costo per l’Amministrazione. Non possiamo che essere contrari a questo atteggiamento e alla scelta della Giunta di aver abbandonato il percorso delle gare d’appalto».