Taglio del nastro per la restaurata Maison de Thomas
Con la benedizione del parroco don Giuliano Reboulaz, è stata inaugurata domenica scorsa, 3 novembre, la restaurata Maison de Thomas a Chardonney di Champorcher, casa rurale del XVII secolo che ospita l’ecomuseo della canapa e la nuova sede della cooperativa Lou Dzeut. Per l’occasione è stato anche tagliato il nastro dell’attiguo mulino du Glair. Insieme alla chiesetta con il campanile ligneo, al forno frazionale che viene acceso più volte l’anno per la cottura del pane, alla vecchia scuola e all’ex latteria consortile, Chardonney si propone così come un piccolo gioiello, un villaggio da scoprire all’insegna del turismo lento.
L’inaugurazione della Maison de Thomas si è svolta al termine del primo lotto di lavori, che ha riguardato tutta la parte strutturale esterna e interna e il rifacimento del tetto per un costo complessivo di circa 600mila euro interamente finanziati dal Comune. Sono stati anche rifatti gli impianti elettrico e di riscaldamento, con la messa in opera di una pompa di calore. Un secondo lotto di lavori - per cui però devono ancora essere reperiti i finanziamenti - prevederebbe la costruzione di un corpo esterno che ospiterebbe l’ascensore, le scale e i servizi igienici per i visitatori e sarebbe collegato alla Maison de Thomas da 2 passerelle in vetro. La Maison de Thomas si sviluppa su 3 piani: l’ecomuseo - che era stato inaugurato nel 2005 a seguito di un progetto Interreg ma era chiuso ormai da alcuni anni - è ospitato in quello interrato, al primo si trova la sede della cooperativa Lou Dzeut e sopra c’è il “rahcard”, anch’esso ristrutturato ma al momento vuoto, in attesa di definirne l’utilizzo con il secondo lotto di interventi. Il vicino mulino “du Glair” è invece stato restaurato grazie a fondi del Gal per un importo di circa 100mila euro.
Per il periodo natalizio verranno organizzate visite guidate all’ecomuseo e al mulino.