Svelato il mistero: è Cristoforo il santo raffigurato nella Pieve di San Lorenzo
I risultati della ricerca storico-iconografica riguardante l’affresco di San Cristoforo situato all’interno dell’antica Pieve di San Lorenzo, a Settimo Vittone, sembrano avere dato un risultato definitivo sulla reale identità del personaggio ritratto, dibattuta da anni. I dubbi sono stati dissipati durante l’iniziativa promossa sabato 11 settembre scorso dal Comune, in collaborazione con l’Ordre International des Anysetiers - che ha messo a disposizione una borsa di studio del valore di 2.000 euro per finanziare l’indagine sul prezioso affresco, dopo la segnalazione del monumento all’Ordine evidenziata da Virgilio Bringhen, Gran Maestro della Commanderie du Piémont -, l’Associazione Octava paesaggi di Storia, il Gal Valli del Canavese e la Delegazione Fai di Ivrea e Canavese. Secondo lo studio condotto dalla dottoressa Alessia Marzo, assegnista all’Università di Torino con dottorato di ricerca in storia, ora sembra ufficialmente accertato che l’affresco sulla parete destra della navata, dipinto da Guglielmo da Orta tra il XIII e il XIV secolo, ritragga davvero San Cristoforo, e non Guglielmo da Volpiano, come sostenuti da diversi storici. Una lunga descrizione sulla parete lo identifica con certezza, indicando anche nome del pittore e committente dell’opera. «Per noi è stato importante effettuare tale indagine su un santo così legato ai pellegrini della Via Francigena. - ha spiegato il sindaco Sabrina Noro - Era quindi giusto offrire ai visitatori precise coordinate storiche e fondate notizie sul dipinto». Il piazzaletto del sagrato della pieve ha ospitato i relatori della ricerca, dopo la Messa officiata da don Arnaldo Bigio. Presenti all’evento, oltre al primo cittadino, il presidente dell’Associazione Octava Corrado Bollo, il Gran Maestro della Commanderie del Piemonte dell’Ordre International des Anysetiers Virgilio Bringhen e Giuse Scalva, già funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, che si è occupata nel corso della sua carriera dei primi restauri sulla Pieve, e una delegazione in rappresentanza del Fai di Ivrea e Canavese e del Gal Valli del Canavese.