«Supportare i giovani nella scelta dei percorsi formativi valorizzando i talenti ed evitando scelte affrettate»

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Luigi Bertschy è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, alla Formazione e al Lavoro. Confartigianato ha pubblicato un rapporto dal quale emerge che la nostra regione è tra quelle più in difficoltà per reperire manodopera, superata solo dal Trentino Alto Adige. Questo dato come va letto secondo l’Assessore?

«Va analizzato e va precisato che il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro è un tema conosciuto, su cui da tempo si sta dibattendo in tutto il Paese e che ha le sue radici in una pluralità di fattori che si sono stratificati nel tempo, il più grave dei quali è rappresentato dal calo demografico, che nella nostra regione è particolarmente acuto. Non è casuale poi che le difficoltà siano maggiori nelle regioni di confine, dove è forte la concorrenza dei paesi transfrontalieri».

Quindi, in sostanza, meno popolazione uguale meno forza lavoro?

«Indubbiamente, questa è una delle cause, quella più difficile da invertire, quantomeno nel breve periodo, perché servono interventi strutturali sul sistema sociale, che dispiegano i loro effetti a media lunga distanza.

Ma ci sono anche altri fattori, sui quali, invece, è doveroso incidere».

Quali sono? Può fare alcuni esempi?

«Innanzitutto, è fondamentale, oggi più che mai, investire sulle nuove generazioni, supportandole nelle scelte dei percorsi formativi valorizzando i loro talenti ed evitando che compiano scelte affrettate e non ponderate, con il rischio di aumentare la dispersione scolastica.

Bisogna far conoscere più da vicino le diverse realtà lavorative ed i differenti ambiti in cui possono svilupparsi delle professionalità, lavori un tempo sconosciuti, oppure profondamente rinnovati».

Come si può raggiungere questo obiettivo?

«Per quanto riguarda la Valle d’Aosta continuando a potenziare le azioni orientative in favore dei giovani, ma anche delle loro famiglie e degli stessi insegnanti, favorendo i momenti di contatto fra mondo dell’istruzione e della formazione e mondo del lavoro, promuovendo azioni di formazione orientativa ed eventi dedicati ad ogni settore lavorativo. Proprio per dare ancora più concretezza a questi obiettivi stiamo organizzando, in collaborazione con l’assessore al Sistema Educativo Jean-PIerre Guichardaz, per il secondo anno, un grande evento di orientamento che avrà luogo nei primi mesi del 2024».

Quanto di queste attività fa parte del vostro agire quotidiano?

«All’interno del nostro Piano politiche del lavoro, approvato nel 2021, sono state previste molte azioni concrete per migliorare l’occupabilità delle persone ed aumentare il tasso di occupazione di qualità della regione.

Si è intervenuti sia dal lato della formazione, con iniziative specifiche rivolte ai giovani, potenziando i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) con il Tecnico informatico e il Tecnico degli impianti elettrici, favorendo la frequenza dei percorsi post diploma ITS con borse di studio, creando opportunità di riqualificazione e di up-skilling per gli adulti, nonché finanziando con voucher la formazione per le professioni regolamentate e, mediante i fondi strutturali, la formazione organizzata dalle imprese per i propri dipendenti; sia sul lato dell’inserimento lavorativo, incentivando e promuovendo i contratti di apprendistato di I livello ed i tirocini di inserimento lavorativo.

Una attenzione particolare è costantemente rivolta alle categorie più fragili, in svantaggio sociale o con disabilità, per le quali sono stati organizzati percorsi specifici di formazione e di inserimento lavorativo, ora potenziato con la creazione della figura del disability manager.

Tutte le azioni hanno poi trovato spazio anche all’interno del Programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), a valere sul Pnrr e sono tuttora in corso.

Quali sono i primi risultati?

«Il risultato più importante è senza dubbio il considerevole calo della disoccupazione, che nel primo trimestre 2023 si attesta al 4,1 per cento, ma anche i risultati del programma GOL, che in Valle d’Aosta vedono oltre il 50 per cento di utenti avviati ad un lavoro. E ora vogliamo puntare a migliorare la qualità del lavoro».

Come migliorare la qualità del lavoro?

«Ad esempio migliorando le condizioni contrattuali dei lavoratori, sia in termini puramente retributivi, sia, più in generale, con nuove formule. I dati che abbiamo rilevato, specialmente quelli riferiti ai giovani, mostrano un forte squilibrio, che privilegia contratti a tempo determinato, di breve durata, che sicuramente non aiutano le nuove generazioni ad impegnarsi sul posto di lavoro e a costruirsi un futuro. In Valle d’Aosta solo il 23 per cento dei giovani è assunto a tempo indeterminato. In un momento in cui mancano lavoratori, anche le imprese devono cambiare atteggiamento e investire in maniera innovativa per formare le nuove competenze e consolidare il rapporto di lavoro con chi è già presente in azienda».

Cosa andrebbe fatto?

«Abbiamo siglato, nel mese di maggio, un documento, con tutte le parti sociali, chiamato “Alleanza per il lavoro di qualità nella Regione Valle d’Aosta”. Questo documento rappresenta la cornice in cui troveranno spazio singoli progetti specifici e concreti, per settori economici destinati a migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende private come in quelle pubbliche. A settembre si aprirà il confronto sul primo progetto, dedicato al settore turistico, in cui Regione, enti locali, sindacati e albergatori, ciascuno per la propria parte, si impegneranno a rendere il lavoro in Valle d’Aosta, davvero di qualità, garantendo condizioni retributive adeguate, conciliazione con i carichi di cura familiari, sistemazioni logistiche e servizi. Seguiranno altri progetti per altri settori o per singole professioni. Siamo i primi ad avere messo in campo questa progettualità, ora dobbiamo essere altrettanto bravi a concretizzarla».

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