Suore di san Giuseppe, 190 anni di presenza in Valle d’Aosta
Le Suore di san Giuseppe hanno festeggiato domenica 14 novembre scorso centonovanta anni di presenza in Valle d’Aosta: le prime quattro religiose - suor Saint Louis, suor Theodosie, suor Saint Clement, suor Marie des Anges - giunsero infatti ad Aosta da Lione nel settembre del 1831, su richiesta del Vescovo Evasio Agodino, per occuparsi dell’istruzione di bambine e ragazze. Nell’antico convento di Santa Caterina ad Aosta, dove le suore si erano stabilite, si svolse, il 17 novembre 1831, la prima lezione scolastica, a cui presero parte diciassette alunne, divenute sessanta già la settimana successiva. A distanza di un anno, le prime suore valdostane facevano il loro ingresso nella Congregazione.
Quello stesso edificio (situato nell’attuale via Anfiteatro ad Aosta) è sede ancora oggi della casa madre delle Suore di san Giuseppe di Aosta: proprio lì si è svolta, a distanza di centonovant’anni dai primi passi valdostani delle religiose, una giornata a cui hanno preso parte tutti coloro che sono in qualche modo legati alle opere della Congregazione.
«Oggi siamo qui per trascorrere una giornata di festa e per dire grazie a chi ci aiuta nelle nostre opere con i bambini, con i ragazzi, con i giovani, con gli anziani, nei consigli, nelle decisioni difficili, nel lavoro per le missioni. Grazie a tutte le persone che condividono il nostro carisma e la nostra spiritualità, anche da lontano». Con queste parole suor Nicoletta Danna ha accolto i presenti che successivamente, grazie a una serie di diapo-montaggi, hanno potuto ripercorrere nello spazio di una mattinata la lunga storia delle suore. È stato innanzitutto ricordato l’ispiratore dell’istituto religioso, il padre gesuita francese Jean Pierre Médaille, che nella Francia della metà del XVII secolo pensò a un modello di consacrazione adatto a molte giovani del tempo, prive della dote necessaria per entrare in monastero ma ugualmente desiderose di consacrarsi a Dio nel servizio dei più poveri. Il carisma delle religiose fu subito incentrato sul messaggio evangelico dell’unità, della semplicità, della disponibilità assoluta; le suore, allora come oggi, guardavano come riferimento alla figura di san Giuseppe, per la sua capacità di agire nel silenzio, senza clamore. Nel marzo 1651 il Vescovo di Le Puy en Velais, Henri de Maupas, approvò il nascente istituto. Fondamentale fu poi la Madre Saint Jean Fontbonne: scampata al martirio nel periodo della Rivoluzione francese, fece risorgere la congregazione a Lione e inviò la prima comunità in Valle. Nel 1845 le suore di San Giuseppe di Aosta divennero indipendenti dalla casa madre di Lione. Oggi le religiose, oltre alle numerose attività svolte in Valle d’Aosta e alla presenza in Liguria, a Bordighera, dove gestiscono Villa Garnier, sono assai impegnate sul fronte delle missioni: nel 1965, chiamate dal gesuita valdostano padre Giustino Béthaz, arrivarono in Madagascar; nel 1991 fu la volta della Costa d’Avorio, seguita nel 1993 dalla Romania e nel 2008 dal Burkina Faso. Nel 2017, il Capitolo della congregazione ha eletto come Madre Generale Suor Virginie Rasoavololonirina: è la prima religiosa originaria del Madagascar chiamata a ricoprire questo incarico.
La festa per i primi 190 anni delle Suore di san Giuseppe ad Aosta è proseguita con una riflessione sul carisma delle Suore di San Giuseppe, proposta da Suor Armanda Yoccoz, che ha più volte citato i laici del Piccolo Disegno: si tratta di uomini e donne che cercano di mettere in pratica nella vita quotidiana il messaggio del Vangelo e gli insegnamenti lasciati da padre Médaille.
Nel pomeriggio, il vescovo monsignor Franco Lovignana ha presieduto in Cattedrale la celebrazione di una Messa che ha concluso la giornata di ringraziamento.